La Stampa / Tempo Libero

Profumo di Tintilia ... I vitigni autoctoni sono un bene dell' umanità ma anche una nuova ideologia. Ora, noi siamo del partito del vino buono, che però quando ha in sé la curiosità di una storia, ci fa piacere. A San Felice del Molise, "enclave" slava tra l'Adriatico e i rilievi abruzzesi, s'è compiuto il recupero della "tintilia", antico (e quasi dimenticato) vitigno molisano introdotto nella seconda metà del Settecento dagli iberici (da qui l'etimo "tinto", cioè "rosso"). Rappresenta il 3% della superficie vitata regionale, ma per Claudio Cipressi ed Ernesto Travaglini (zio e nipote), s'è trattato d'una sfida culturale. Gli antichi cloni dimoravano quasi "distrattamente" sui terreni argillosi a ridosso di magnifici querceti e distese di campi di grano. Chiave di volta è stato l'impianto di nuovi vigneti e il miglioramento di quelli preesistenti (6 ettari in totale), comprendenti anche montepulciano, trebbiano e - alla faccia dell'ideologia dell'autoctono a tutti i costi - anche cabernet e chardonnay. Ed eccoci davanti al bicchiere di Macchiarossa Molise Tintilia 2003, un rosso carico di colore dalle piacevoli note speziate, realizzato con fermentazione delle uve a temperatura controllata, separate in barrique e acciaio durante l'affinamento (12 mesi). L'assemblaggio e l'ulteriore affinamento in bottiglia per 6 mesi anticipano un vino, gradevolmente asprigno, tannico, interessante da abbinare a carni rosse. In onore della locale etnia croata è nato poi Mekan Molise Rosso, da uve montepulciano. È un rosso strutturato e avvolgente, ricco di note speziate e fruttate. Dalle medesime uve, vinificate però soltanto in acciaio, nasce il Rumen Molise Rosso, lo Chardonnay Voira Terre degli Osci e il Trebbiano Venas. Per un Molise finalmente dabere… senza ideologie.

Cantine Cipressi, San Felice del Molise (CB), tel. 0874874535
Una bottiglia di Macchiarossa Tintilia del Molise 2003: euro 15