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La Stampa

Ciravegna esce dal carcere. Il suo vino al metanolo uccise 19 persone ... Giovanni Ciravegna, 72 anni, condannato a 14 anni per lo scandalo del vino al metanolo, è stato scarcerato ieri con un permesso di 7 giorni e il beneficio degli arresti domiciliari per il residuo della pena concesso dal Tribunale di sorveglianza di Torino. "E’ finito un incubo - ha detto Ciravegna a Padre Albano dei Somaschi, la congregazione religiosa che lo ospiterà a Narzole durante la detenzione domiciliare -. Ho bisogno di tranquillità e di stare un po’ con i miei familiari. Sono fiducioso di poter riprendere la mia vita". Ciravegna, al quale sono stati condonati 4 anni di reclusione, deve ancora espiare 18 mesi. Avendo ottenuto uno "sconto" di 90 giorni (liberazione anticipata) per buon comportamento, potrà tornare ad essere un uomo libero nel giugno del 2002. Era stato arrestato la prima volta con il figlio Daniele (libera da oltre 3 anni) nel marzo del 1986 all’inizio delle indagini sul "vino killer" e fu scarcerato un anno e mezzo dopo per decorrenza dei termini. Dopo i processi, quando la sentenza divenne definitiva, dovette tornare in carcere nel ’94 per scontare la pena, usufruendo nel frattempo solo di alcuni permessi trascorsi dai parenti a Moncalieri e a Narzole. Oggi resta il dramma di una vicenda che provocò 19 morti, mentre decine di altri consumatori persero la vista o subirono gravi lesioni per aver bevuto quell’intruglio all’alcol metilico. Una macchia che ha fatto traballare il mondo dell’enologia, lasciando ferite ancora aperte.

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