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La Stampa

Toscana e Piemonte regine dei vini: un sondaggio su Internet ha incoronato Antinori e Gaja ...
Chianti Classico, Montalcino, Bolgheri, Maremma e Colli Senesi; Langhe e Monferrato. Toscana e Piemonte – come peraltro qualità, lunga tradizione e produzione d’eccellenza lo testimoniano – sono le regioni regine del vino. Terza ambasciatrice è la Sicilia. La classifica dei territori preferiti dagli appassionati delle etichette arriva da Internet: uno dei siti italiani d’informazione sul mondo delle bottiglie e delle vigne, www.winenews.it ha raccolto pareri, opinioni, suggerimenti e critiche di 1258 “enonauti”. Dopo Toscana, Piemonte e Sicilia risultano l’Alto Adige e il Trentino, seguiti da Lombardia (Franciacorta, Valtellina, Oltrepò Pavese), Friuli Venezia Giulia (Collio, Colli Orientali del Friuli), Umbria (Montefalco e Torgiano), Campania (Cilento ed Irpinia) e le Marche (Conero e Verdicchio). Il 55% di coloro che hanno partecipato al sondaggio ha eletto la Toscana per la sua caratteristica di territorio dove meglio si concentrano “suggestione di ambiente, paesaggio e cultura locale, atmosfera delle cantine e qualità dei vini, gastronomia tipica dei ristoranti ed osterie, ricchezza del patrimonio artistico e culturale, artigianato”.
Il pianeta vino ha un business di 16.000 miliardi (di cui 4.500 di export), 4.150 miliardi di saldo attivo nella bilancia commerciale e una crescita del 37% del fatturato delle aziende vinicole negli ultimi 5 anni. Sul fronte delle migliori griffes (marchio, immagine, prodotti, qualità ed azienda) prime posizioni per Antinori, azienda-immagine dell’ecellenza enologica toscana nel mondo ed il piemontese Gaja, re del Barbaresco. Seguono due toscani, Incisa della Rocchetta (ha creato il mito Sassicaia) e Biondi Santi (inventore del Brunello di Montalcino). Quindi un altro piemontese: Bartolo Mascarello. Nella classifica dell’azienda più alla moda compare la siciliana Planeta, che ha preceduto il leader del Sagrantino di Montefalco Caprai e la Feudi di San Gregorio, in Campania. In base all’indagine on line la Antinori risulta, poi, anche l’azienda “più proiettata nel futuro”, seguita da Caprai (Umbria) e Zonin (Veneto). Interessanti, poi, opinioni e critiche sul mondo del vino: “il made in Italy dei vigneti ha bisogno di una promozione complessiva del sistema paese e di qualità, con poche manifestazioni, importanti e ben organizzate”. Dito puntato, poi, contro “i prezzi sempre più in crescita”, mentre c’è chi invita la critica “nei suoi giudizi a tener conto non solo della qualità dei top wine, ma anche dei vini “possibili”, del buon rapporto qualità-prezzo-casse prodotte”. Per molti enonauti, “i forti investimenti pubblicitari agevolano il successo della critica”, mentre per altri, invece, “sono una minoranza gli italiani che si lasciano influenzare nell’acquisto da recensioni e voti delle guide”.

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