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La Stampa

Il mondo in coda per i vini italiani ... In sette mesi l’export è aumentato di oltre il 10 per cento. Molti investitori stranieri al Salone enologico del Lingotto “Rossi e bianchi sono mezzi formidabili per il turismo”. Il vino è una cosa seria e a puntualizzarlo arriva il Salone inaugurato ieri al Lingotto. Un appuntamento che proseguirà fino a domenica tra convegni, stand (con oltre 800 aziende) e degustazioni, dove i protagonisti assoluti sono gli imprenditori del vino, non più cantinieri o contadini, ma manager al vertice di uno dei settori più forti dell’azienda Italia. Il vino non ha ancora sentito gli effetti della crisi mondiale, anzi vede lievitare il suo peso sui mercati. Secondo i dati di uno studio curato da Mediobanca per il “Sole 24 Ore” il settore vale 16 mila miliardi dei quali circa un terzo (4700) esportati. Nel quinquennio ‘95-99 il fatturato ha subito un incremento del 36% quasi interamente legato alle bottiglie di qualità. L’enologia va forte all’estero: lo confermano anche le cifre diffuse dall’ “Osservatorio permenente”, la realtà allestita dal “Centro studi Promotor” sull’esempio di quanto fatto con successo per auto e moto. Dai dati diffusi ieri è emerso che nei primi sette mesi dell’anno le esportazioni italiane sono aumentate del 10,3% a fronte di un incremento dei prezzi del 16,6%. Crescite notevoli, che hanno le loro “locomotive” in Stati Uniti e Giappone. Lo confermano i numeri degli ultimi tre anni, quando la quota delle esportazioni destinate ai paesi dell’Unione Europea si è ridotta dal 79% del ’99, al 72% del primo semestre 2001 ...

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