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La Stampa

Il Brunello incorona l´annata dei record. Il 70% già venduto prima di uscire dalla cantina. Nel 2001 business da 130 milioni di Euro.La vendemmia del `97 è stata la migliore del Novecento.

Per un ettaro di vigneto di Brunello di Montalcino le quotazioni sono di 210 mila euro; il Brunello è uno dei dieci nomi italiani più conosciuti nel mondo. Ed ora si somma un ulteriore ed affascinante motivo di prestigio: la straordinaria annata `97 è stata giudicata la migliore del Novecento. Bottiglie destinate a passare alla storia, a diventare culto di collezionisti e da investimento. L´incoronazione è arrivata a «Benvenuto Brunello», evento internazionale organizzato dal Consorzio del Brunello, per presentare il grande vino toscano ai maggiori «trader» mondiali. E se c´era bisogno di una conferma di quest´annata eccezionale basta analizzare le prime stime che parlano di un 60-70% del Brunello `97 già collocato sul mercato prima ancora di uscire dalle cantine. «L´annata `97 - spiega Stefano Cinelli Colombini, titolare dell´azienda Fattoria dei Barbi, uno dei maggiori produttori e appartenente a una storica famiglia di Montalcino, con una presenza che risale al XIII secolo - è stata di favoloso equilibrio: l´uva è stata perfetta con una giusta quantità di pioggia e sole, fino alla maturazione. L´annata `97 non va bevuta subito, ma fra due o tre anni per gustarne a pieno la straordinaria intensità. Le sfide future? Una sempre maggior valorizzazione della tipicità, senza cercare il gusto internazionale e non cedere all´omologazione». Il Consorzio ha poi fissato in quattro stelle (su cinque) il «rating» della vendemmia 2001: «Durante Benvenuto Brunello - dice il presidente Filippo Fanti - è consuetudine determinare il giudizio sull´annata appena trascorsa: il compito spetta a una speciale giuria composta da 18 grandi enologi». E per l´annata `97 vino di Montalcino e arte si sono incontrati in nome della solidarietà: protagonista d´eccezione Fernando Botero che ha concesso per la prima volta l´utilizzo di una propria opera, «Il ratto d´Europa», per l´etichetta del Brunello. Le 8994 bottiglie sono tutti pezzi unici da collezione. Un gesto che aiuterà la ricostruzione del campanile della chiesa di Sellano in Umbria, distrutta dal terremoto nel `97. C´è poi un connubio vino-finanza: nel `98 Marchesi de´ Frescobaldi ha sottoscritto un accordo con Mediobanca per la fornitura di Brunello di Montalcino Castel Gicondo delle annate `96, `97, `98 e `99 in abbinamento a warrant collocati sui principali mercati finanziari europei. Oggi i warrant Castelgiocondo `97 sono tra i più apprezzati e hanno visto un´impennata di richieste: il legame vino-finanza è una forma di investimento estremamente performante e durevole nel lungo periodo. Il Brunello si conferma in netta e straordinaria ascesa. I dati 2001 hanno dello straordinario: un business da 130 milioni di euro per il distretto di Montalcino, con un trend positivo del 9 per cento rispetto al 2000. La produzione totale è di 12 milioni (5 di Brunello e 3 di Rosso di Montalcino). E da non dimenticare 78 milioni di euro d´indotto legato a turismo e terziario, con un´attrazione fatale per 900 mila turisti. L´export, infine, sfiora il 64% ed in particolare punta su Usa, Svizzera, Germania,a Canada e Austria.

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