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La Stampa

«Servono polizze multirischio contro le stagioni impazzite». Le proposte di Coldiretti e Confagricoltura. Soltanto un prodotto su tre viene assicurato e sono previsti indennizzi esclusivamente per la grandine ... Coperture praticamente solo per la grandine, alti costi delle polizze, contratti concentrati nel Nord Italia, difficoltà di raggiungere un'intesa a garanzia dei produttori con le compagnie di assicurazione. La sferzata del maltempo e la siccità che ha lasciato segni da centinaia di milioni di euro di danni riporta di estrema attualità il problema delle coperture dai rischi meteorologici sulle colture. In Italia solo un prodotto agricolo su tre viene assicurato. «Innanzitutto - spiega Fabio Tracagni, responsabile dell'assistenza creditizia di Confagricoltura - è un problema di costi eccessivi delle polizze, che coprono solo eventi come la grandine, mentre restano escluse siccità e gelo, salvo alcune eccezioni come il grande freddo nella zona di Trento. Da parte delle assicurazioni non c'è disponibilità ad affrontare questi rischi. Nella pianura padana si concentra il 70% dei valori assicurati. Il panorama è eterogeneo: ad esempio per le mele l'assicurazione copre il 24 per cento della produzione, per le pesche il 15,6, le pere 42, le nettarine 36,35, susine 22,87, albicocche 6,42, actinidia 29,61, uva 23, riso 95,49, mais 34,78, soia e girasole 20,13, pomodoro 55,41, tabacco 40,62, peperoni 18, meloni e cocomero 30,11, olive 1,86, frumento 11,63 e orzo 9 per cento. Il totale dei valori assicurati raggiunge una media di 29,41 per cento. Certo i costi delle polizze influiscono molto: ad esempio Verona ha uno dei tassi più alti con quasi il 25 per cento sul valore della produzione». «Ribadiamo la nostra perplessità - dice il direttore generale di Confagricoltura, Vito Bianco - nei confronti di un sistema di soccorso pubblico in agricoltura che ha bisogno di essere rivisto di pari passi con una riforma dell'attuale sistema assicurativo. Una delle ipotesi è prevedere la concessione di aiuti creditizi alle sole aziende agricole che abbiano assicurato almeno una parte delle loro produzioni. Prendiamo ad esempio l'esperienza spagnola: si sono moltiplicati i valori assicurati e si è offerta ai produttori una scelta di polizze dalla multirischi alla copertura delle rese aziendali, compreso il rischio di mercato». Anche da parte di Coldiretti c'è un preciso invito alla revisione del sistema delle polizze: «E' essenziale rendere più conveniente per le imprese agricole - dice il presidente nazionale, Paolo Bedoni - la stipula di contratti aumentando gli stanziamenti disponibili e ampliando l'offerta di prodotti con l'avvio di forme assicurative mutualistiche e multirischio. Serve maggiore competitività nell'offerta ed più trasparenza nel prodotto. Occorrono anche sistemi di difesa attiva come le reti antigrandine». La finanziaria prevede per il fondo di solidarietà nazionale 185,924 milioni di euro per i danni dei nubifragi. Il sostegno pubblico alla copertura assicurativa raggiunge il 35-40 per cento del premio pagato. Nel 2001 sono state stipulate 216 mila polizze agevolate. I premi sono stati di 230 milioni di euro (105 il di contributo pubblico). I risarcimenti hanno riguardato danni per 200 milioni per un valore assicurato di 300 milioni di euro.

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