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La Stampa

Barolo 2002, la grandine toglie la corona al «re» «Tra 4 anni non ci saranno le migliori etichette». Ceretto: «Il maltempo ha colpito i grandi "cru", devastando il 30% della produzione. Un danno da 30 milioni di euro». Ma non è solo questione di soldi: «E´ come se la Ferrari non corresse per un anno» ... Sono passati sei giorni dalla disastrosa grandinata che ha martoriato le colline del Barolo. Una devastazione che ha colpito il cuore del territorio, i «cru» da cui nasce il meglio di questo vino che è una bandiera del Piemonte, regione con uno dei massimi livelli di eccellenza enologica d´Italia. Per l´annata 2002 nomi come Cannubi, Cerequio, Brunate, Sarmassa saranno cancellati dagli annali del vino. «Facendo i conti sotto il profilo economico vuol dire una perdita tra i 25 e i 30 milioni di euro - dice Bruno Ceretto, uno dei più noti produttori di Barolo - ma il danno non è solo quello. E´come se la Ferrari non partecipasse per un anno al campionato mondiale, un vuoto incolmabile a livello storico-enologico, una pagina non scritta nel libro dei grandi vini».

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