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La Stampa

Niente tassa europea sul vino. Appello a Prodi: 100 mila «no» alle viti Ogm ... Il Collegio dei Commissari europei ha deciso di non accogliere la proposta del commissario al mercato interno, fiscalità e unione doganale Frederik Bolkenstein, che puntava ad introdurre un'imposta sul vino. Lo scrive il presidente dell´Assemblea delle Regioni viticole, Pedro Sanz Alonso, in una lettera inviata alla giunta della Provincia di Trento. Il Collegio ha esaminato quattro diverse proposte di modifica delle direttive comunitarie della normativa sulle accise sulle bevande alcoliche - ovvero delle imposte su ogni litro di bevanda prodotto - e la «decisione finale - scrive il presidente dell'Arev - va a compensare gli sforzi di tutti gli operatori del settore che hanno informato le Istituzioni europee sulle gravi conseguenze che la riforma proposta avrebbe provocato nelle regioni vitivinicole europee». E se la tassa europea sul vino sembra al momento accantonata l´associazione nazionale «Città del vino», che raggruppa oltre 480 Comuni italiani nei cui territori si produce vino doc e docg, ha lanciato una campagna di mobilitazione nazionale che punta al ritiro della direttiva emanata dalla Commissione Europea che autorizza la commercializzazione delle viti prodotte geneticamente. L´associazione ha fatto stampare centomila cartoline che saranno indirizzate al presidente della Commissione europea, Romano Prodi. «La nostra preoccupazione per il vino transgenico - afferma il presidente nazionale delle Città del Vino, Paolo Saturnini, sindaco di Greve in Chianti - è legata al fatto che con questa autorizzazione si rimuove ogni e qualsiasi riserva espressa e mantenuta in precedenza». Aggiunge: «Non siamo contrari pregiudizialmente alla ricerca, ma crediamo che ci si debba muovere con i piedi di piombo, valutando bene tutte le possibili implicazioni e applicando un principio cautelativo, finché non saranno compiuti studi approfonditi. L'apertura alle viti ogm può provocare conseguenze ancora non conosciute sull'ambiente e una contaminazione anche a terreni limitrofi». Le prime cartoline sono già state imbucate e con loro è già arrivato un primo risultato, visto che il ministro per le Risorse Agricole, Giovanni Alemanno, ha spiegato che «questa campagna di sensibilizzazione merita attenzione». E precisa: «Dopo tutto lo sforzo fatto per consolidare il primato mondiale delle cantine italiane, l'introduzione delle filiere ogm nella produzione vitivinicola non può che danneggiare uno dei fiori all'occhiello del Made in Italy. Mi auguro che Prodi voglia accogliere questo grido d´allarme». E sempre in materia di ogm la Coldiretti, con un folto gruppo di associazioni artigiane, ambientaliste e dei consumatori, ha rivolto un appello a Prodi affinché la Commissione «rispetti la volontà dell´Europarlamento sui rischi di contaminazione degli alimenti. Il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni, ha firmato un accordo di collaborazione con l´amministratore delegato della Conad, Camillo De Berardinis, per la «valorizzazione delle produzioni alimentari locali». Intanto, alla vigilia del negoziato per l´ampliamento dell´Ue, Alemanno ha incontrato il suo collega sloveno e ha mostrato una cauta disponibilità nei confronti della richiesta di equiparare, dal punto di vista vitivinicolo, la Slovenia all´Austria anche se «l´omogeneità e la tutela delle denominazioni d´origine dei vini del Friuli non potrà mai essere oggetto di negoziato».

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