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La Stampa

Salone del vino, una Wall Street. Dopo soli due giorni si va verso un nrecord di presenze e contratti ... Un record d´immagine e prestigio, un primato di occasioni per fare business e promuovere la cultura di una grande enologia legata al territorio. Al suo secondo giorno l´edizione 2002 del Salone del vino ha già vinto: i controlli computerizzati d´accesso riscontrano affluenze di tecnici e buyers di gran lunga superiori allo scorso anno. E questa rassegna di LingottoFiere si propone come una Wall Street del mondo del vino. Un successo che conferma la centralità del Piemonte nel panorama vitivinicolo internazionale: «Una manifestazione - dice il presidente dell´Enoteca del Piemonte, Pier Domenico Garrone - che fa capire come vino e territorio non devono solo comunicare sensazioni di alta qualità del prodotto e dello stile di vita, ma anche grande autorevolezza di tradizioni e cultura per essere riconosciuti come leader nell´immagine che di loro si forma il pubblico mondiale». L´assessore all´agricoltura, Ugo Cavallera aggiunge: «Il Piemonte è un´avanguardia nel mondo del vino. Abbiamo lavorato molto sul discorso di filiera, dalla vigna alla cantina, fino alle istituzioni. E per il mondo agricolo il Piemonte (8 docg e 46 doc) lancia il progetto pilota dell´istituto per il marketing dei prodotti agroalimentari del territorio». Fra i 1200 espositori e le migliaia di operatori del settore protagonisti al Salone c´è una riflessione anche sui problemi del mercato vitivinicolo ed il suo futuro: «Il vino é diventato l'apripista del made in Italy agroalimentare - sostiene il presidente di Confagricoltura, Augusto Bocchini - nelle vicende dell'economia, però nessuna leadership resta a lungo incontrastata e nuove sfide ci attendono. Per la comunicazione e la promozione, si continua ad avvertire il bisogno di un coordinamento più stretto delle iniziative per non disperdere sforzi e risorse. Altro punto riguarda le denominazioni d'origine ed i marchi: sul mercato il prodotto deve essere facilmente riconoscibile e fortemente caratterizzato, ma l'offerta non deve diventare troppo complessa per il consumatore. Infine deve proseguire l'impegno per la ristrutturazione dei vigneti nel segno della qualità. Serviranno risorse aggiuntive a quelle previste con la riforma Ocm varata a Bruxelles.Confagricoltura intende rappresentare questa esigenza al Ministero ed alla Commissione europea». E la Confederazione italiana agricoltori lancia i risultati di una sua ricerca: i giovani italiani hanno scoperto il piacere di bere vini e spumanti di qualità, una tendenza ha determinato una crescita (6,6%) del valore monetario del vino nella prima parte dell'anno. L'analisi evidenzia anche l´aumento di consumo di vino da parte delle donne: in testa è il rosso, particolarmente richiesto dalle americane e dalle giapponesi, dato quest´ultimo che ha contribuito a far conquistare all'Italia la leadership dell´export in Usa e nell'Estremo Oriente. Il Salone si è aggiudicato poi un altro primato: è diventato il «salotto» privilegiato per tessere nuovi rapporti commerciali e progetti di sinergie. Lo testimonia Gian Annibale Rossi di Medelana, titolare del «Terriccio», azienda di Castellina Marittima, nel Pisano (1700 ettari, che ha il Lupicaia come punta di diamante ed è pronta a lanciare il bianco Saluccio e il rosso Terriccio): «Qui c´è maggior possibilità di contatto rispetto ad altre rassegne - spiega Rossi di Medelana - . Meno stress e più tempo per promuovere il prodotto . Il Salone è una grande occasione per il made in Italy». Anche grandi gruppi investono in promozione nella rassegna torinese, come fa Saiagricola, guidata dal direttore generale Guido Sodano, che punta su una gamma produttiva che va dal Brunello di Montalcino al Sagrantino di Montefalco, passando per il Nobile di Montepulciano: «Siamo felici della leadership che Torino sta conquistando come capitale d´affari del vino - dice Sodano - è la conferma della vocazione internazionale di questa grande città al centro di uno dei terroir migliori del mondo».

Eventi

Asta del Barolo e Barbaresco - Oggi il Salone del Vino propone un omaggio a Santo Stefano Belbo con un convegno su «Enoscambio: il come e il dove del vino buono», seguirà un convegno su «Sfida dei sensi: quando la vista inganna il gusto», più tardi «Winebar del beregiovane» e una tavola rotonda su «Le donne, la terra, i vini», in contemporanea un dibattito su «Le strade del vino in Italia: bilancio e prospettive». E ancora il vino del Piemonte visto dagli studenti della scuola nazionale del cinema, il workshop «Benvenuti nei territori del vino» e la seconda edizione dell´Asta internazionale del Barolo e del Barbaresco (organizzata dal castello di Grinzane Cavour). Domani invece sono in programma gli incontri: «Processo al gusto internazionale», «Meteorologia & vino», «La ristorazione in Piemonte nel 2002: cifre e tendenze» e la presentazione della rassegna «Vinum», che si svolgerà ad Alba dal 25 aprile al 1 maggio.

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