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La Stampa

Barolo chinato complice del cioccolato: vino aromatizzato e dolci oggi all´asta per aiutare i meninos de rua ... Il cioccolato è padrone del sapore epicureo, il barolo chinato è il vino da meditazione che meglio racconta il perfetto abbinamento con il cacao. I due complici oggi si uniranno per un'asta che guarda alla solidarietà e si pone l'obiettivo di rendere meno amaro il futuro dei meninos de rua del Brasile. E' l'evento finale della settimana dolce - Cioccolart - con la quale Cuneo diventa roccaforte dei gourmet fra assaggi (a partire dagli storici cuneesi al rhum) e esposizioni di opere e sculture golose. Il cioccolato è uno di quei tesori del made in Italy: ogni anno in tutto il paese si producono 210.600 tonnellate di dolci e derivati a base di cacao con 25 mila artigiani e 600 "cioccolatieri" (dediti soltanto alla lavorazione del cioccolato) per un giro d'affari di oltre 350 milioni. Da Cuneo - oltre al piacere di tante degustazioni e l'iniziativa benefica a sostegno dell'opera del missionario padre Renato Chiera, in prima linea a salvare i bambini delle favelas - parte anche un appello all'Unione europea. Confcommercio e Confartigianato si rivolgono alla Ue schierandosi contro il cioccolato surrogato: "No all'utilizzo di sostanze diverse dal burro di cacao ed in particolare grassi vegetali: il consumatore deve essere rispettato e sulle etichette si devono indicare gli ingredienti. Cuneo è nettamente a favore del marchio Stg (specialità tradizionale garantita) Antico cioccolato artigianale, che assicura tutela e protezione della purezza del prodotto". Una presa di posizione che verrà ufficializzata oggi. A sostenere il matrimonio fra cioccolato e barolo chinato è il gruppo dei produttori (dal pioniere Cappellano a Ceretto, dai poderi Marcarini a Cocchi, Marchesi di Barolo e Fontanafredda) che hanno raccolto l'invito a questo messaggio senza frontiere: il vino, come tutti i prodotti del made in Italy cioccolato compreso, possono diventare ambasciatori non solo dell'enogastronomia ma anche del gioco di squadra per sostenere progetti umanitari. Un impegno confermato dall'Enoteca del Piemonte che ha aderito all'iniziativa. E per il cacao oltre ai maestri pasticcieri cuneesi che propongono opere d'arte da gustare partecipa anche il torinese Guido Gobino con un'interpretazione storica del cioccolato. Il barolo chinato è nato a fine Ottocento, come elisir-medicinale, nella farmacia Cappellano di Serralunga d'Alba, dall'intuizione che il vino rosso corposo con la china calissaja avesse poteri curativi. La ricetta è segreta, custodita dalle storiche famiglie: il barolo, oltre alla corteccia di china, è abbinato ad altre spezie. Ogni anno non vengono messe sul mercato più di 20 mila bottiglie e i produttori di maggior tradizione sono consapevoli che non è sufficiente essere un ottimo vignaiolo per avere un eccellente barolo chinato ma bisogna anche essere speziale.

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