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La Stampa

Ora nei supermercati si spalancano le porte ai grandi vitigni locali ... La grande distribuzione dedica un’attenzione sempre maggiore al settore enologico e, nel corso del Vinitaly, si è diffusamente discusso sul tema durante la tavola rotonda: «Valorizzazione dell’assortimento vini nei sistemi distributivi: dal localismo alle grandi etichette» a cui hanno partecipato Autogrill, Carrefour Italia, Gruppo Rinascente (con i marchi Auchan e Sma) e Metro Italia Cash and Carry coinvolgendo due aziende leader come Antinori e il Gruppo Italiano Vini. L’obiettivo è avviare un progetto sul vino di qualità che veda insieme produttori e distributori. «Il dialogo fra i due mondi deve trasformarsi in una progettualità comune - ha commentato il direttore vendite di Antinori, Enrico Chiavacci - capace di far crescere la cultura del vino negli stessi consumatori e di gestire il prodotto in base alle sue specificità». Nella stessa direzione vanno le politiche delle aziende distributive, alla ricerca di strumenti di qualificazione della propria offerta che possano definire assortimenti equilibrati e di qualità. Ma qualità non significa necessariamente occuparsi di nomi celebri, come ha sottolineato Alberto Coldani di Carrefour Italia: «La marca non è l’unica opportunità per valorizzare l’assortimento perché il cliente riconosce la qualità del prodotto e non l’etichetta». La ricerca della qualità è un’esigenza che nasce anche dal confronto con quelle realtà straniere emergenti che, ha ricordato il direttore marketing del Giv, Nino Visco, «caratterizzano le proprie strategie aziendali con politiche di marketing molto aggressive e possono contare su grandi numeri produttivi». Quindi grande attenzione ai vini italiani, che nel caso di Autogrill diventa esclusività: «I 35 produttori vinicoli da cui ci forniamo sono tutti italiani» ha voluto rimarcare Ernesto Treves, direttore acquisti dell’area «food and beverage». Nel contesto della cultura del vino è infine emersa l’importanza delle professionalità interne al sistema distributivo nella gestione del prodotto vino, sia per quanto riguarda i buyer che per gli addetti alla vendita. Che in alcuni casi, come ha spiegato Giuseppe Monfrini per Metro italia Cash and Carry, già è un elemento di forza: «In 20 dei nostri 39 punti di vendita il reparto vini è gestito da un esperto in grado di accompagnare la clientela nell’acquisto». Particolarmente significativa l’esperienza illustrata da Marco Bocchiola, direttore acquisti e mercati Sma, che ha avuto come protagonista il progetto «Vini Esclusivi» sviluppato dal 2002 nella consapevolezza che l'acquisto da parte del consumatore è motivato principalmente dalla conoscenza della tipologia di vino. «L'idea di Auchan è stata quella di mettersi direttamente in gioco - ha detto Bocchiola -, proponendo alla propria clientela alcuni tra i vini italiani più prestigiosi, molti dei quali legati alla tradizione locale». Il successo del progetto è stato decretato dalle vendite, che hanno confermato come la clientela abbia gradito e apprezzato l’iniziativa. Basti pensare che in occasione delle due settimane della «Festa del Vino 2002«, coincisa con il lancio dei «Vini Esclusivi», in 35 Ipermercati Auchan sono state vendute 110.000 bottiglie. «Premiante - ha aggiunto Bocchiola - è stato l'ottimo rapporto qualità-prezzo dei vini, raggiunto grazie al fatto che Auchan ha lanciato un'asta, che ha permesso di avere la migliore condizione di acquisto per i prodotti con maggiore appeal. Tra i 17 vini esclusivi commercializzati ci sono infatti il Barolo, il Barabaresco, il Nebbiolo, il Barbera, il Valpollicella, il Merlot, il Lambrusco, il Frascati, il Montepulciano e il Nero d'Avola».

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