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La Stampa

Pasqua d’oro per l’agriturismo. Nelle feste da oggi al 1 maggio prodotti tipici e vini fatturano centinaia di milioni di euro. Il ponte di primavera fa segnare il tutto esaurito ... Oggi e domani sulle tavole imbandite e nelle scampagnate «fuori porta» i prodotti tipici faranno la parte del leone. Secondo un'indagine condotta dalla Confederazione italiana agricoltori a Pasqua, Pasquetta e nei «ponti» del 25 aprile e del Primo maggio si spenderanno oltre un miliardo e 200 milioni di euro per l'acquisto dei gioielli delle produzioni agroalimentari italiane e più di 450 milioni di euro per vini e spumanti. E’una nuova conferma del fatto che i prodotti tipici costituiscono ormai un patrimonio economico pari al 10% della produzione agricola italiana, realizzando un fatturato annuo che tocca i 9 miliardi di euro e dando lavoro, indotto compreso, a più di 300 mila persone. Ma, tra culatello di Zibello e soppressata di Calabria, tra mozzarella di bufala campana e radicchio rosso di Treviso,le vere protagoniste del periodo pasquale sono le uova. Secondo le stime della Coldiretti sono 300 milioni quelle destinate ad impieghi industriali, artigianali e ai consumi famigliari degli italiani. E l’organizzazione agricola fa anche notare che se negli ultimi 30 anni i consumi nazionali di uova che hanno raggiunto i 13 miliardi di pezzi all’anno (+34% rispetto ai 9,7 miliardi del 1968), anche il peso medio delle uova italiane è cresciuto del 12,5% raggiungendo i 63 grammi rispetto ai 56 del 1968. La preferenza del prodotto tipico e di qualità viene confermata anche dall'affluenza nelle aziende agrituristiche che registrano il tutto esaurito. Le stime della Confederazione italiana agricoltori e Turismo Verde indicano 500mila presenze da qui al primo maggio, mentre per la Coldiretti, nel periodo delle sole feste pasquali gli ospiti degli agriturismi saranno 300 mila e spenderanno circa 10 milioni di euro. Da parte sua Agriturist, l’organizzazione di settore della Confagricoltura, indica ai primi posti quanto a destinazioni la Toscana, che raccoglierà il 25% delle presenze, l’Alto Adige (16%) e l’Umbria (7%). Nel Mezzogiorno le preferenze andranno soprattutto a Puglia e Sicilia. Ma sulle presenze le stime di Agriturist sono meno ottimiste delle altre: per Pasqua le previsioni parlano di un calo del 10% sullo scorso anno, anche se, come spiega il presidente Riccardo Ricci Curbastro: «la popolarità dell’agriturismo è in crescita e questo tipo di attività tiene molto meglio degli altri segmenti del settore». Il lunghissimo ponte tra Pasqua e Primo maggio dovrebbe dunque dare la riprova del successo di quei «viaggi di prossimità» che gli italiani apprezzano sempre di più, soprattutto se mirati alle patrie dei grandi vini. Ed è proprio per venire incontro agli appassionati escursionisti enologici che la De Agostini ha realizzato in collaborazione con il Movimento turismo del vino la collana di guide «Sulle strade del Vino» dedicate ai principali percorsi enogastronomici e alle migliori cantine delle varie regioni italiane. «Crediamo molto nella partnership con De Agostini - spiega Francesco Lambertini, Presidente del Turismo del Vino - poiché attraverso queste guide rilanciamo l’impegno dei nostri associati ad aprire le aziende per offrire vini ed accoglienza di qualità». Intanto già si prepara la grande giornata del 25 maggio, quando, per «Cantine aperte», oltre 900 aziende vinicole saranno invase da decine di migliaia di visitatori, in una giornata di festa che è ormai diventata tradizionale.

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