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La Stampa

Le prospettive della vendemmia nel mondo - Italia e Francia nella morsa della siccità. Gelate in Australia e Nuova Zelanda - Il maltempo condiziona la vendemmia dei quest’anno a livello mondiale. Siccità in Francia e in Italia. Gelate in Australia e Nuova Zelanda, dove il raccolta ha subito una contrazione del 15%. Con tutta probabilità, l’Australia avrà difficoltà ad esportare verso l’Unione europea gli stessi quantitativi del 2002 che, con 2,4 milioni di ettolitri, sono risultati pari a un quarto dell’import comunitario complessivo. In Italia, sulla base dei dati disponibili al momento, la Confagricoltura stima un produzione di vino di poco inferiore ai 50 milioni di ettolitri, sei in più rispetto ai risultati eccezionalmente scarsi dell’anno passato. Le cifre finali ed anche il livello qualitativo dipenderanno dall’andamento climatico nelle prossime settimane. La speranza dei produttori è che arrivi la pioggia per scongiurare lo stress idrico. Comunque, se le previsioni della Confagricoltura troveranno conferma, avremo nel 2003 una produzione di vino inferiore del 10% alla media delle ultime dieci vendemmie (poco più di 55 milioni di ettolitri). In Francia si registra una situazione simile a quella italiana. La produzione viene stimata a circa 55 milioni di ettolitri, in recupero (5%) rispettoal 2002, ma inferiore del 4% alla media delle ultime cinque vendemmie. Ma il risultato definitivo dipenderà dal tempo che farà prossimamente. Anche i produttori francesi aspettano la pioggia e il fresco, ad interrompere un deficit idrico persistente a temperature straordinariamente elevate. Attualmente, lo sviluppo dei grappoli è soddisfacente, anche se in anticipo di 15-20 giorni rispetto alla norma. La Confagricoltura evidenzia che la scarsità della vendemmia dentro e fuori l’Unione europea potrebbe pure determinare una contrazione degli scambi internazionali di vino che, nel 2001, sono stati di 65 milioni di ettolitri. Il 70% degli scambi è stato appannaggio di Italia, Francia e Spagna. Dal canto loro, i vini prodotti in Cile, Australia e Stati Uniti hanno inciso per quasi il 20%. L’Organizzazione agricola, infine, segnala l’aumento della presenza sul mercato comunitario di vini provenienti dai cosiddetti Paesi nuovi produttori. Nel 2002, sono ammontati a 9 milioni di ettolitri. Il doppio rispetto al ’95.
Un itinerario di degustazioni come occasione per visitare le bellezze artistiche e naturali della penisola.

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