02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Stampa

“Nei vigneti ora è passata la paura”. Ezio Rivella: dalle ultime settimane responso favorevole all’annata. La raccolta sarà una delle meno ricche degli ultimi cinquant’anni ma di elevata qualità ... Un’annata di magra. Siccità e temperature sahariane hanno ridotto ai minimi storici la vendemmia. Il lavoro di raccolta nei vigneti è stato forzatamente anticipato di due settimane e per i bianchi la vendemmia è praticamente conclusa così come per alcuni rossi a partire da merlot e pinot nero. La verifica a medio termine impone una revisione al termine impone una revisione al ribasso delle stime indicate a netà luglio, quando si ipotizzò un’annata da 50 milioni di ettolitri. Ismea e Unione italiana vini, nei giorni scorsi, hanno avanzato una previsione intorno ai 46 milioni di ettolitri, ma l’ultima valutazione è ancora inferiore.
“Siccità e temperature record hanno ulteriormente limitato le rese –precisa Ezio Rivella, presidente dell’Unione italiana vini-, riducendo la dimensione degli acini. Un’uva spugnosa e molto asciugata. Anche dove si è potuto irrigare con regolarità la produzione è scarsa. In primavera le gelate avevano già fatto una selezione. Le regioni che più risentiranno di questa stagione anomala saranno Piemonte, Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Campania. Quella del 2003 sarà lapiù povera annata degli ultimi 50 anni. La produzione sarà intorno ai 43 milioni di ettorlitri, inferiore anche al 2002 quandi si superarono i 44,5 milioni”. “Sul fronte della qualità –precisa Rivella- si prospettano vini importanti, corposi, molto alcolici e strutturati. Siamo in presenza di uve sane e di buonissima qualità. Un’annata ottima, non eccezionale”.
Nei vigneti è passata la paura. Sotto il profilo fitosanitario il rischio di peronospera è stato praticamente fugato: timori da parte dei viticoltori si registrano soltanto in alcune areee del Piemonte, per il diffondersi della flavescenza dorata ed in Abruzzo per sporadici attachi di tignola. Lo stato dei vigneti risulta nel complesso eccellente. La siccità e le temperature record –come precisano all’Unione italiana vini- non lasceranno conseguenze sulla vite, che di per sé resiste bene alla mancanza di acqua. Quest’anno contrariamente alla norma, le regioni del Sud, in particolare Sicilia e Calabria, hanno sofferto meno la siccità, anche grazie alle riserve idriche accumulate prima dell’estate. Opposta la situazione al centro Nord, dalla Toscana al Piemonte, Lombardia, Lazio e Marche. In Piemonte c’è chi prevede una perdita anche del 12 per cento.
A distanza di un mese dalla precendente proiezione anche lo Scees. L’istituto statistico del ministero dell’agricoltura francese ha rivisto al ribasso la previsione della vendemmia 2003, indicando una produzione di 53,6 milioni di ettolitri, da 54,8 previsti inizialmente. Raccolti più magri rispetto alle attese iniziali anche in Spagna dove la quota di produzione sarà di 42,5 milioni di ettolitri, mentre le stime erano di 45 milioni.
Sul fronte della manodopera il presidente dell’Unione italiana vini, Ezio Rivella, propone il ricorso ai pensionati: “Indipendentemente dall’anticipo della raccolta delle uve –spiega- non si trova gente disponibile per questo lavoro. Sono mancati principalmente i giovani: la percentuale degli studenti si è molto ridotta. Si deve trovare un sistema per retribuire i pensionati che hanno voglia di venire a vendemmiare, oltre ovviamente a puntare su soluzioni per una maggior selezione e meccanizzazione. Se il problema della manodopera è risolvibile per aziende a conduzione familiare non lo è certo per aziende medie e quelle con gestione organizzata”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su