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La Stampa

De gustibus ... Anche un vino può far crescere la solidarietà ... I contadini sanno essere incredibilmente altruisti, ma anche altrettanto individualisti. Nella storia delle comunità agricole l’aiuto reciproco nei periodi di maggior lavoro era all’ordine del giorno; in alcune c’era addirittura chi si vantava di aver finito il raccolto prima di tutti e poi di essere riuscito a dare una mano in tutte le altre fattorie del vicinato. Un senso di gratuità che, però, non ha mai scalfito un naturale individualismo che si può esplicitare dal semplice sfottò verso i modi di lavorare del vicino, fino a casi di più grave egoismo. Nel mondo del vino italiano quest’individualismo ha portato in anni recenti una sana concorrenza, che ha consentito di migliorare notevolmente i livelli qualitativi della produzione in molte aree vocate (penso alla mia Langa del Barolo e del Barbaresco), ma ha di contro aumentato, soprattutto in tempi di vacche grasse, l’insensibilità di molti produttori: nei confronti del proprio territorio e nei confronti degli altri contadini in difficoltà, siano questi vicini di casa o lontani in altri paesi. Ex contadini vignaioli che si trasformano improvvisamente in yuppies rampanti, assumendo anche tutti i difettacci tipici del personaggio. Il panorama è quello di un settore in grande salute economica, con i produttori che fanno sfoggio di modi di promuoversi e di porsi al mondo sempre più sofisticati e dispendiosi in termini di baiocchi. Sono rare le parole solidali, le intenzioni per la salvaguardia e la conservazione di un territorio generoso e sempre più sfruttato ai suoi limiti massimi: figuriamoci le azioni concrete e reali. Quando capitano, queste spiccano davvero ed è giusto che siano raccontate. Domenica scorsa l’associazione Onlus "L’Insieme" ha comunicato per il terzo anno consecutivo dove saranno destinati i soldi raccolti: 75.000 euro nel 2003. Mica bruscolini. Ma che cos’è "L’insieme"? È un gruppo nato dalla volontà di sette piccoli ed eccellenti produttori di Langa: Gianfranco Alessandria, Elio Altare, Giovanni Corino, Silvio Grasso, Mauro Molino, i fratelli Revello e Mauro Veglio. Da quest’anno i sette sono diventati nove, con l’aggiunta di Giuseppe Caviola e Giulio & Paolo Morando. Amici che ribaltano il luogo comune che vuole il contadino di Langa egocentrico e individualista, piuttosto accaparratore e sempre pronto a criticare l’operato del vicino. Amici che hanno deciso, per fare del bene, di fare quello che sanno fare meglio: un vino, chiamato per l’appunto "L’insieme". Stessa etichetta (cambia soltanto il nome e il logo del produttore); un assemblaggio interpretato in maniera personale di Nebbiolo da Barolo, Barbera, Dolcetto, Cabernet e Merlot provenienti dai loro migliori vigneti; ottimo prodotto in non più di cinquemila bottiglie per produttore; cinque euro a bottiglia che sono destinati a opere che meritano un aiuto. In tre anni i nostri hanno raccolto ed elargito 450 milioni di vecchie lire. Un comitato indipendente, composto da personalità vicine al mondo del vino, ogni anno sceglie a chi assegnare questi soldi, tra tutti i progetti che richiedono un aiuto all’Insieme. Piccole e grandi opere, per il territorio di Langa come per i più sfortunati chissà dove nel mondo. Ed ecco allora che in tre anni si è realizzata una centrale idroelettrica in Bolivia; si sono acquistati ettari di foresta amazzonica in Ecuador per salvarla dalla scomparsa; si sono finanziate delle missioni laiche in Kenya e l’opera di pace di Gino Strada; si sono costruiti dei sentieri per collegare gli undici comuni del Barolo; si sono aiutate una casa-famiglia a Narzole (Cuneo) e un locale per bambini con situazioni famigliari a rischio a Trezzo Tinella (Cuneo). Tutto questo e tanto altro: allora la prosperità non ha del tutto distrutto la generosità; il territorio può ancora contare su qualcuno che provi a salvarlo dall’incuria e dalle trappole della monocultura. La Langa ha bisogno di queste iniziative, ma tutto il mondo del vino italiano dovrebbe cominciare a riservare qualche pensiero in una direzione realmente solidale. L’associazione L’Insieme" è aperta a tutti i vitivinicoltori che ne condividano le idee e le finalità: perché starne fuori? (arretrato de "La Stampa" del 30 novembre 2003)

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