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La Stampa

I bianchi e i rossi meglio degli Azzurri. Agli europei un successo enologico riscatta la sconfitta calcistica ... Questa sera a Lisbona ci sarà la finale degli europei di calcio e noi la vedremo a casa, sul divano buono, come la maggior parte di voi, poiché (ahinoi) siamo tornati anzitempo dal Portogallo! Sinceramente pensavamo di rimanere molto più a lungo a “Casa Azzurri” (da noi ribattezzata Azzurri a Casa!) il villaggio-carrozzone ospitalità, al seguito della nazionale italiana ma, il destino avverso (secondo alcuni), la premiata ditta di alta pasticceria nordica o forse (e meglio) l’armata Brancaleone guidata da Trapattoni, hanno fatto sì che noi lasciassimo la terra del Porto prima del previsto.

Stavamo bene a Lisbona, dentro l’Enoteca d’Italia realizzando reportage enocalcistici “a Doc” per Marco Baldini in diretta tutte le mattine su Radio 2. Stavamo anche meglio quando offrivamo e degustavamo tutti i vini italiani, una squadra fatta di rossi e bianchi portata alla vittoria internazionale dal suo Coach, il presidente Pierdomenico Garrone.

Senza accorgersene, quasi per gioco, ci siamo trovati sul campo di una sfida nella sfida, due nazionali italiane a confronto. Da una parte: il Trap ed i suoi giocatori, in difficoltà sul campo e fuori, incalzati dalle domande dell’Inutile Tinto in una gag tragicomica.

Eccola: (1° Round) L’inutile Tinto chiede al Trap: “Se lei dovesse abbinare ad un vino italiano, il gioco che vorrebbe dalla sua nazionale, quale sceglierebbe?
Franciacorta: vivace e spumeggiante? Chianti classico: catenaccio e tradizione? Nero d’Avola: Intenso e forte per una pronta riscossa?”. Trapattoni risponde, (tra lo stupore di tutti i giornalisti e le televisioni): “La mia Italia è paragonabile ad un vino a tutto pasto, da tavola!”. Il commento della sala stampa è stato con voce incredula: Tavernello?

(2° Round) l’Inutile Tinto si rivolge questa volta a Vieri: “Bobo, tu cosa ne pensi?” Risposta di Bobo: “per me è Gazzosa!”. Altro boato della sala stampa.

Dalla parte opposta, il presidente dell’Enoteca d’Italia, elogiato da tutti coloro che assaggiavano gli enoprodotti nazionali esposti nel suo elegante stand. Due nazionali a confronto: quella del calcio e quella del vino. Bottiglie pluridecorate e calci-attori (viste le chiome ed i maquillage da soap opera sfoggiati).
Comunque visto che il bere è a volte utile per dimenticare (ed in fretta), fra le bottiglie della Gran Carta dei Vini vi consigliamo del “Friuli Grave Sauvignon Doc 2003 il Palù! oppure Antinoo”, magari da bere proprio durante la finale del Campionato Europeo alla salute di Trapattoni! Ah, dimenticavamo di ricordare a Totti, il popone, che gli undici autorizzati a sputare in pubblico sono i sommelier, durante le degustazioni ... (arretrato de "La Stampa" del 4 luglio 2004)

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