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La Stampa

A Shanghai dal 24 al 26 novembre la sesta edizione di Vinitaly China ... Il vino italiano di qualità punta a farsi conoscere sul ricco mercato cinese con la sesta edizione di Vinitaly China, in programma dal 24 al 26 novembre, a Shanghai. La rassegna, organizzata da Veronafiere, avrà un’anteprima a Pechino, il 23 novembre, con la collaborazione dell’istituto del vino italiano di qualità-Grandi marchi. In Cina si stima che almeno 150 milioni di abitanti, su un totale di 1,3 miliardi, abbiamo una capacità di spesa simile a quella dei consumatori occidentali, e che considerino l’acquisto di una bottiglia di vino un fondamentale segno di distinzione. Finora le vendite di rossi e bianchi sono concentrate soprattutto nelle grandi città, ma le proiezioni indicano una probabile diffusione anche in altre zone del paese.
Negli ultimi anni l’export Italia-Cina, è stato altalenante, oscillano tra i 350 ed i 400.000 ettolitri, ma si tratta comunque di una tendenza significativa: un decennio fa gli ettolitri erano 3500 e tra dieci anni saranno, secondo calcoli attendibili, dieci volte tanto. L’Italia ha insomma grandi spazi da conquistare, come è già avvenuto nel campo della moda e degli articoli di lusso. Il vino potrebbe diventare un altro ambasciatore del nostro stile di vita, ammirato dai cinesi per la capacità di coniugare lavoro, sacrifici, innovazione e qualità dell’esistenza. Inoltre la strategia commerciale ha anche un altro obiettivo: anticipare i cinesi in casa loro, visto che sono già 300.000 gli ettari di vigneto piantati in questi anni e nel giro di poco tempo la Cina rischia di trasformarsi in un temibile concorrente sul mercato internazionale. Promuovere le produzioni italiane di qualità è quindi indispensabile ed è a tale proposito che Vinitaly China ospita a Shanghai, uno dei centri a maggiore tasso di sviluppo del mondo, quasi 160 espositori nazionali, tra i quali figurano nomi del calibro di Antinori, Biondi Santi, Gaja, Caviro, Carpené Malvolti, Lungarotti, Zonin, Sartori, Masi, Mastrobernardino, Tasca D’Almerita, Umani Ronchi e anche rappresentanze istituzionali delle Regioni Campania e Puglia, il Consorzio del Brunello e quello del Brachetto, oltre, naturalmente, l’Ice, Istituto Nazionale per il Commercio Estero. (arretrato de "La Stampa" del 14 novembre 2004)

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