02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Stampa

Viaggia in bottiglia la ripresa dell’export. Oltre 4000 aziende al Vinitaly che si inaugura giovedì ... Parte dalle cantine il rilancio dell’export made in Italy. Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi ne è più che certo: “Il vino è la prima voce delle vendite all’estero del settore agroalimentare, su 100 euro di prodotti esportati 20 vengono dal vigneto”. Martelli sfoglia l’ultima analisi di mercato messa a punto dalla sua associazione in vista della prossima edizione di Vinitaly, che si inaugurerà giovedì a Verona: “In pratica stiamo riassorbendo il decremento del 2003, ma con un andamento non generalizzato. Infatti ci sono aziende con il vento di poppa ed altre in profondo rosso, il che vuol dire che ci sono vini che “tirano” ed altri fuori mercato”. Dai dati di Assoenologi il 52% delle nostre esportazioni sono indirizzate ancora verso l’Europa, mentre negli Stati Uniti, con oltre il 32%, sono il Paese che costituisce il nostro principale mercato. Ma la vera sorpresa viene dai Paesi di nuovo ingresso nell’Unione europea, tutti importatori di vino italiano con incrementi percentuali a due o tre cifre: Polonia + 30%; malta + 125%, Slovacchia + 140%, Lettonia + 55%, Estonia + 55%, Cipro 35%, Slovenia 180%. “Attenzione, però - avverte Martelli - ricordiamoci che con il 2006 questi Paesi potrebbero riversare sul mercato europeo circa 10 milioni di ettolitri di vino sfuso, creando problemi di commercializzazione nella fascia medio-bassa”. Anche in Russia, infine, il vino italiano ha messo a segno un aumento del 18,5% che corona un triennio d’impetuosa crescita. “La situazione conferma le potenzialità del nostro settore vitivinicolo - conclude Martelli - una riprova più che mai importante, visto che oggi rimane difficile pensare ad un sensibile incremento dei consumi interni. Nei prossimi anni lo sviluppo di giocherà sulla capacità di individuare a conquistare sempre maggiori spazi all’estero. Ma questo non sarà facile visto che i concorrenti stranieri aumentano e hanno sempre maggiore aggressività”. Anche per questo l’attenzione verso Vinitaly è sempre più viva. Veronafiere, infatti, ha “esportato” il nome-marchio della manifestazione organizzando degustazioni di alto livello mirate ai professionisti, promozioni dei vini legati al territorio, workshop e “road show” sui principali mercati esteri, consolidati ed emergenti: dall’India, alla Cina, dalla Russia agli Usa. Ma, secondo la Coldiretti, anche la situazione dei consumi interni è in evoluzione: sulla base di un’indagine Ismea-Ac Nielsen relativa al 2004 l’associazione agricola valuta che tre famiglie italiane su quattro mettano regolarmente il vino in tavola, con un aumento di quasi 8 milioni di bottiglie sull’anno precedente e una spesa di 1,5 miliardi di euro, in crescita del 3% sul 2003. Intanto, nei suoi cinque giorni di durata, la grande rassegna internazionale targata Verona avrà come leit-motiv la difesa dei vitigni legati al territorio per controbattere l’omologazione internazionale del gusto. Un tema caro all’indimenticabile cantore del vino Luigi Veronelli a cui l’edizione 2005 di Vinitaly è dedicata.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su