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La Stampa

Vino, un vigneto d’Italia va in orbita…Vino sulla tavola e vino sullo spazio. L’edizione di Vinitaly che si apre oggi a Verona sarà all’insegna di un incredibile mix tra gastronomia e tecnologie fantascientifiche. Questo mentre proprio la missione astronautica che terminerà il countdown il 15 aprile, diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale porterà con sé, affidati al Colonnello Roberto Vittori, i primi vitigni del cielo, quelli con cui viene prodotto il Sassicaia, top assoluto dell’enologia italiana. Il futuro dell’esplorazione spaziale richiede infatti una sperimentazione attenta sulla possibilità di crescita di organismi vegetali nel cosmo. In questo caso il test, ideato dall’ingegner Valfredo Zolesi, presidente della Kyiser Italia, azienda livornese che partecipa attivamente alla Italian Soyur Division, è stato direttamente chiamato Vino (Vines in near orbit - Vitigni in orbita vicino alla terra). E così la vite, che ha accompagnato l’uomo nelle sue plurimillenarie migrazioni terrene, lo seguirà anche lontano dal nostro pianeta. Vittori, che decollerà con il russo Sergej Krylov e l’americano John Philips dalla base di Baikonur in Kazakistan, è figlio di un agricoltore socio della Coldiretti ed è proprio l’organizzazione agricola che sottolinea come l’astronauta porterà con sé, per l’esperimento «Food tray in space» anche alimenti tipici e tradizionali. Saranno la ricotta laziale, le olive di Gaeta, il miele della pianura Pontina, il pecorino della Sabina a costituire le basi nella progettazione di un «vassoio» destinato ad incrementare la dieta degli astronauti. Ed anche al Vinitaly quest’anno si dimostra come tradizione e tipicità si possano difendere con un sms, che niente meglio di un satellite può controllare le vigne, che un collegamento internet aiuta a gestire la cantina e una banda larga a guidare i consumi. Insomma, tradizione e nuove tecnologie possono non solo convivere, ma integrarsi in favore della qualità del vino italiano. Il controllo satellitare si basa su sensori sistemati tra i grappoli che trasmettono via satellite a un computer centrale informazioni sulle condizioni delle viti, temperatura e umidità del suolo, controllando automaticamente tempi di concimazione e dosaggio antiparassitari. Il sistema è in via di attuazione, fra gli altri, presso Biondi Santi di Montepò in Toscana e nell’azienda calabrese Librandi di Cirò Marina, mentre nei vigneti di Franciacorta è partito da poche settimane il monitoraggio aereo e satellitare della maturazione dei grappoli che consente di individuare il momento giusto per la vendemmia. Arrivate le uve in cantina, sarà la rete di internet a fornire la tecnologia per gestire a distanza le operazioni di vinificazione. Ed è l’azienda veronese Albrigi a presentare un sistema informatico che permette di gestire un’azienda vinicola in totale sicurezza anche a migliaia di chilometri di distanza, dando modo agli enologi di controllare contemporaneamente più lavorazioni in luoghi diversi. Per non parlare di software, già in sperimentazione presso l’Istituto Agricolo Regionale di Aosta, che raccoglie i dati provenienti da tini (concentrazione zuccherina, acidità, gradazione) e li elabora confrontandoli con un archivio storico relativo agli ultimi dieci anni per poi trasmettere via internet, il telefonino, completi di grafici e opzioni di controllo. Altissima tecnologia, nell’Azienda di Anna Spinato, anche per il tradizionale tappo, che nasconde nel sughero un microchip dove memorizzato l’intero percorso della filiera produttiva. Infine la distribuzione e la promozione al pubblico. L’Enoteca d’Italia ha progettato un sistema per sfruttare la banda larga Umts, navigatore satellitare e digitale terrestre nella comunicazione diretta tra produttore e consumatore. Che cibo abbinare al vino appena acquistato? Basta un’occhiata al telefonino per avere la risposta. Quali sono i vini d’eccellenza del territorio che si sta visitando? C’è lo dice il navigatore solitario, che riporta la gran carta dei vini d’Italia e le più vicine aziende con vendita diretta. Un’ondata di new-tech che interessa anche il mondo dell’olio rappresentato a Vinitaly dal salone parallelo. Sol: l’ultima frontiera della rintracciabilità si chiama «teleetichetta», proposta da Unaprol. Basterà inviare un sms con il codice della bottiglia che si sta per acquistare per ricevere ogni informazione desiderata, dal luogo di raccolta delle olive al frantoio.
La riconquista dell’America…Gli ultimi positivi andamenti delle export 2004 hanno permesso all’Italia di recuperare il primato nelle vendite di vino agli Usa, temporaneamente perduto a favore dell’Australia. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno le importazioni statunitensi di vino sono salite del 2,3% in quantità e del 12,6% in valore. Per quanto riguarda gli altri due principali fornitori di vini agli Usa, le importazioni dalla Francia sono ammontate a 755.420 ettolitri e 593,79 milioni di dollari contro 816.540 ettolitri e 741,76 milioni di dollari del 2003, con una diminuzione del 7,5% in quantità e del 19,9% in valore, mentre quelle dal Cile sono state di 523,010 ettolitri e 144 milioni di dollari contro 506.590 ettolitri e 136,04 milioni di dollari, con un aumento del 3,2% in quantità e del 5,8% in valore.
Guida a Vinitaly…Ad un passo dai suoi 40 anni (questa è la trentanovesima edizione) Vinitaly si identifica come la manifestazione leader mondiale del settore. A Verona, da oggi a lunedì prossimo ci saranno 4200 espositori da più di 30 Paesi, su una superficie di oltre 70.000 metri quadrati dove sono attesi 140.000 produttori e manager da 90 nazioni. Tra le novità Veronafiere lancia, in collaborazione con l’Associazione internazionale dei ristoranti d’Italia, il concorso internazionale “Migliore carta dei vini e per controbattere l’“omologazione internazionale del gusto” con l’Association de la Sommellerie Internationale, c’è i Viaggi di Gulliver, una degustazione in cui varie regioni d’Europa illustreranno le virtù dei loro vini con la guida di sommelier di fama internazionale.
Grandi Chef in cantina…L’ultima tendenza del mangiar fuori? Prenotare direttamente in cantina. Ha fatto scuola Carlo Bocchino, proprietario della Contratto di Canelli, con la sua pluriennale rassegna “Le tavole del mondo”. E oggi si può parlare di un vero paradiso del gourmet per il progetto toscano. L’Andana-Tenuta La Badiola a Castiglione della Pescaia (Grosseto), dove un moderno resort ospita la grande cucina di Alain Ducasse. Il progetto è animato dal gruppo Wiish (Wine investment International Service Holding), capitanato da Martino De Rosa e Vittorio Moretti. Con loro tanti altri produttori, storici o new entry, da Antinori a Banfi, a Stefano Cinelli Colombini in Toscana; da Ornella Venica nel Collio friulano a Marchesi di Barolo, in Piemonte. Solo per citarne qualcuno.
Gli sportivi del vino…Da sportivo a vignaiolo: Paolo Rossi, capocannoniere dei Mondiali 1982, debutta a Vinitaly con il suo “Borgo Cennina”. Ma il decano di questa folta pattuglia è lo svedese Nils Liedholm, stella del Milan e poi allenatore della Roma, che produce da quasi un ventennio Barbera e Grignolino a Cuccaro, nel Monferrato. Nicola Legrottaglie, difensore del Bologna, ha invece da poco iniziato a vendere i suoi vini della Tenuta Legrottaglie. Dal calcio al ciclismo: Francesco Moser, un mito del pedale, produce nell’azienda di famiglia Maso Villa Warth. E tra i campioni delle quattro ruote Jean Alesi, indimenticato pilota della Ferrari, realizza un Côte du Rhone apprezzatissimo, mentre portano la firma di Jarno Trulli, prima guida del Team Toyota, i vini di Podere Castorani, in provincia di Pescara.
Autore: Vanni Cornero

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