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La Stampa

Confagricoltura: per il vino di qualità servono nuove norme di tutela ... Pregio e tipicità, che spingono il vino di qualità sui mercati nazionali e internazionali, non sono più sufficienti alle produzioni vitivinicole per concorrere adeguatamente sul mercato globale. Lo ha detto oggi Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, nel discorso d' apertura del convegno Dove va il vino italiano?, durante gli Stati generali del vino a Principina Terra (Grosseto). Secondo i dati forniti da Confagricoltura, il vino da tavola inteso come prodotto sfuso e indifferenziato sconta le difficoltà della sovrapproduzione (+17% rispetto al 2004) e dell'andamento congiunturale negativo, mentre il vino di pregio vede trend positivi sia sul mercato interno che nelle esportazioni (+5,4%, in Usa +10% delle importrazioni dall' Italia in valore). Ma "pregio e tipicità del prodotto potranno non essere sufficienti - ammonisce Vecchioni -: serve anche un contesto normativo efficace e dinamico che consenta agli operatori di agire velocemente e di adattarsi alle mutate e mutevoli caratteristiche della domanda". Le norme, prosegue Vecchioni, sono "l'impalcatura, nell' ambito della quale le imprese vitivinicole operano e si muovono sui mercati interno ed estero, e possono supportare e indirizzare i produttori, tutelare, valorizzare i loro vini. Ma allo stesso tempo, se coniugate male, possono complicare le procedure, ostacolare o rendere meno competitive le imprese". Confagricoltura dunque chiede il confronto al governo centrale. Confronto, dice Vecchioni, giàavviato su riforma dell' organizzazione comune del mercato (Ocm) e sul ddl modificativo della legge sulla denominazione di origine". Su questi due profili di discussione è intervenuto anche Pier Giovanni Pistoni presidente della federazione nazionale vitivinicoltura interna a Confagri. Per Pistoni, che ha sottolineato cone la confederazione ritenga "valida la configurazione dell' Ocm vitivinicola" ma considera che esistono "profili di criticità, soprattutto nella gestione degli strumenti individuati dalla normativa comunitaria". Per questo, e in previsione della futura riforma, Confagri ritiene "che vada conservata la "struttura del regolamento CE 1493/99, ma con alcuni aggiustamenti". Pistoni è anche intervenuto sulla modifica della legge 164/92, sottolineando come "a 13 anni dalla sua emanazione ci sia bisognodi aggiornarne il testo e di apportare alcune modifiche".

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