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La Stampa

Bruxelles approva 4 opzioni: a luglio gli Stati Generali. La riforma europea gela il vigneto Italia ... Saranno gli Stati generali del mondo vitivinicolo convocati per il 20 luglio a Roma a dare la prima risposta corale alle proposte di riforma dell’organizzazione comune di mercato approvate nei giorni scorsi dalla commissione europea. Secondo il ministro, Paolo De Castro, «è stata avviata una riforma strategica per un settore strategico per il nostro paese». De Castro non entra nel merito delle quattro opzioni, si limita a registrare le reazioni. La riforma, ad esempio, piace all’Assoenologi mentre desta notevoli critiche in Confagricoltura e Fedagri. Coldiretti e Cia mettono i paletti di un futuro negoziato. L’Unione Europea punta a realizzare sei obiettivi. Il primo: aumentare la competitività dei produttori europei di vino. Il secondo: rafforzare la notorietà dei vini europei. Il terzo: riconquistare quote di mercato. Il quarto: ripristinare l'equilibrio tra offerta e domanda. Il quinto: semplificare le norme salvaguardando nel contempo le migliori tradizioni della viticoltura europea. Il sesto: rafforzare il tessuto sociale ed ambientale delle zone rurali.
La Commissione si schiera quindi decisamente a favore di una riforma radicale da attuare in una o in due tappe. Il piano in due tappe comincerebbe con misure destinate a riequilibrare l'offerta e la domanda prima di concentrarsi sul rafforzamento della competitività, passando per l'abolizione del regime dei diritti di impianto.
Il piano prevede la concessione di generosi incentivi ai produttori per estirpare i vigneti non redditizi, l'abolizione di misure di sostegno del mercato come la distillazione. È previsto anche il trasferimento di risorse a favore di interventi di sviluppo rurale fatti su misura per il settore vitivinicolo e l'assegnazione di dotazioni finanziarie agli stati membri per l'attuazione di misure da decidere a livello nazionale. Secondo il piano in una tappa, invece, il regime di limitazione dei diritti di impianto scadrebbe il primo agosto 2010 oppure sarebbe abolito immediatamente, insieme all'attuale regime di estirpazione dei vigneti.
Dopo un dibattito approfondito su questi orientamenti con il Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue e con il Parlamento europeo, la Commissione prevede di presentare proposte legislative nel dicembre 2006 o a gennaio 2007. L’ufficializzazione delle proposte ha portato a reazioni contrastanti.
Via libera dall’Assoenologi: «concordiamo con la filosofia della riforma che punta decisamente sulla», spiega il direttore, Giuseppe Martelli. Per Fedagri, invece, «quelle proposte non vanno nella direzione giusta». Confagricoltura esprime una «fortissima preoccupazione » per una «riforma con l'intento di limitare il potenziale produttivo». Per la Cia la «priorità è di mantenere le risorse al settore evitando penalizzazioni per i produttori». La Coldiretti chiede «una fotografia reale del vigneto europeo per garantire trasparenza ed efficacia degli interventi di ristrutturazione attraverso la piena funzionalità del catasto vigneti». (arretrato de La Stampa del 25 giugno 2006)
Autore: Maurizio Tropeano

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