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La Stampa

Asti avrà una vetrina internazionale destinata a promuovere il suo Barbera ... A 40 anni la Douja d’or, che s’inaugura venerdì prossimo, non patisce nessuna crisi di mezz’ età. Anzi si prepara a una seconda giovinezza come manifestazione internazionale. Rafforzando il suo legame con il territorio e con il vino che ne è l’emblema, il Barbera. “Ci sarà, - dice il presidente della Camera di Commercio di Asti, Mario Sacca - un segno tangibile di questo raddoppio. Infatti la sede storica della manifestazione, Palazzo del Collegio, sarà collegata da un ponte, costruito per l’occasione, a Palazzo Ottolenghi dove sarà allestita una mostra interamente dedicata al Barbera: “200 etichette, tutti i migliori produttori del territorio riuniti”.
Douja d’or ha significato, fin dall’inizio, una vetrina dove mostrare ciò che è importante in queste terre, dal vino alla gastronomia, alle tradizioni Volerne fare una manifestazione internazionale non rischia di snaturarla?
“Ma internazionale lo è già, lo è diventata nel tempo, crescendo sempre più. La principale voce dell’export per la provincia di Asti viene dal settore vitivinicolo, che rappresenta oltre la metà della sua produzione agricola. Inoltre il concorso enologico nazionale è un appuntamento che richiama iscritti e pubblico da tutta l’Italia. Quest’anno vi hanno partecipato 20 regioni e sono state selezionate 373 etichette. Riusciamo a offrire una panoramica completa dell’enologia nazionale di alto livello senza costi stratosferici. Giustamente la Regione ha riconosciuto le peculiarità della Douja attribuendole lo status di evento di rilievo internazionale, È uno stimolo a impegnarci sempre di più per far conoscere il nostro territorio nella sua integrità, all’estero”.
Come si può fare migliorare ancora?
“Ad esempio, per la primavera 2008 abbiamo in cantiere un progetto di grande respiro, legato al Barbera, che inaugurerà la struttura di Enofila, il centro fieristico realizzato da Camera di commercio, Comune e Provincia che raccoglierà il meglio della produzione di tutto il Sud Piemonte. Perché il vino è importante ed è rappresentativo, certo, ma è molto importante, e rappresentativo, anche tutto quel che vi ruota attorno, l’indotto industriale, artigianale e soprattutto enogastronomico con la ristorazione e la ricettività alberghiera”.
Infatti, fra le varie iniziative, ce n’è anche una proprio dedicata ai turisti.
“Si, una promozione negli alberghi dell’Astigiano. Durante i 15 giorni della Douja verrà data in omaggio a tutti gli ospiti una bottiglia di Barbera”. Ecco, il Barbera. Un vino che ha avuto alti e bassi e forse ora è un po’ in crisi.
“Per noi è fondamentale, perché, assieme al moscato, è il vino, e il vitigno, che rappresenta la nostra identità e il nostro legame con il territorio. Anzi, mentre l’Asti spumante è un prodotto di bandiera dell’industria, il Barbera incarna proprio la nostra realtà, fatta anche di piccoli produttori e di cantine sociali. Certo, in questo momento sta subendo una concorrenza, talvolta sleale, da parte di vini ‘di fantasia’, E poi, a livello globale, c’è la sfida dei vini dei Paesi cosiddetti emergenti, Cile, Australia ... Che spesso giocano su prezzi bassi, ma tengono bassa anche la qualità. La questione dei trucioli è solo l’ultimo caso. Quindi, è vero, non è un momento facile. E questo è un motivo di più per dare tutto il nostro impegno in questo appuntamento”.
Cosa è cambiato in quarant’anni?
“Quarant’anni fa si producevano due milioni di ettolitri oggi circa la metà, Sulla qualità abbiamo fatto enormi passi avanti, grazie anche all’Onav. E’ chiaro che in questo mercato internazionale bisogna farsi conoscere, unire le forze e far squadra. È fondamentale realizzare un accordo interprofessionale, che preveda anche da parte degli enti pubblici iniziative promozionali. Abbiamo bisogno di mantenere vigneti e produttori sul territorio, che è la nostra carta vincente”. (arretrato de La Stampa del 3 settembre 2006)
Autore: Carla Reschia

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