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La Stampa

Il ritorno del Brunello re dei vini ... Dopo cinque anni un vino italiano torna re del mondo e ancora una volta è toscano. A incoronare il Brunello di Montalcino firmato “Casanova di Neri” è la top 100 della rivista americana “Wine spectator”, universalmente considerata la bibbia del vino per la capacità di influenzare i consumatori del pianeta. La graduatoria completa sarà diffusa soltanto la prossima settimana, ma ieri le prime dieci posizioni sono state anticipate dal sito “www.winenews.it”.
Alle spalle del Brunello ci sono il “Quilceda Creek” Cabernet Sauvignon 2003 da Washington; lo Chateau Leoville Barton St. Julien 2003 da Bordeaux, il Concha y Toro Cabernet Sauvignon Puente Alto Don Melchor 2003 dal Cile; il Domaine du Pegau Chateauneuf-du-Pape Cuvée Réservée 2003 Rhone; Chateau Lafaurie-Peyraguey Sauternes 2003 Bordeaux; Kosta Browne Pinot Noir Russian River Valley 2004 California; Kongsgaard Chardonnay Napa Valley 2003 California; Brancaia Il Blu 2004 Toscana; Two Hands Shiraz Barossa Valley Bella’s Garden 2004 Australia. Il nono posto del “supertuscan” Brancaia (un uvaggio di Sangiovese, Merlot e Cabernet) incorona un altro re della classifica mondiale, l’enologo Carlo Ferrini, l’artista del rosso che firma entrambi i “toscani” in classifica.
Il produttore del re dei vini è al settimo cielo: “Una soddisfazione impagabile che mi riempie di gioia - spiega Giacomo Neri - abbiamo lavorato moltissimo in vigna e in cantina e questo premio ci ripaga di tutti i sacrifici di questi anni. È una vittoria di squadra e soprattutto il riconoscimento della grandezza enologica di Montalcino”. La “top 100” di Wine spectator ha debuttato nel 1988 e per l’edizione 2006 sono stati degustati oltre 12000 vini valutati in base a prezzo produzione a un “fattore x” definito “excitement”. Toscane anche le ultime affermazioni italiane con il “Solaia 1997” di Piero Antinori incoronato nel 2000 e l’Ornellaia 1998 di Lodovico Antinori nel 2001.

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