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La Stampa

“Costa troppo estirpare i vigneti” ...  La Cia all’Ue: riforma da cambiare altrimenti si frena la competitività. Politi: “Le norme finanziarie devono essere modificate. Ok le prescrizioni”... “Non abbiamo interessi ad assumere atteggiamenti conservatori a ogni costo ma non possiamo accettare un superamento tout court delle particolarità e originalità dei nostri prodotti”. Giuseppe Politi, presidente della Confederazione italiana degli agricoltori, sintetizza così i motivi che spingono la Cia a chiedere al commissario europeo Mariann Fischer Boel di modificare i contenuti della riforma dell’organizzazione comune del mercato. Lo farà domani a Bruxelles dove si riunirà anche la direzione nazionale dell’organizzazione a cui parteciperanno anche il ministro Paolo De Castro e alcuni parlamentari europei. Politi spiegherà alla commissaria le sue preoccupazioni Soprattutto per la scelta dell’Ue “di destinare ingenti risorse per la estirpazione dei vigneti quale unico strumento di equilibrio tra domanda e offerta”. E ancora: “Appare poco plausibile la cancellazione d’un colpo di tutte le misure di mercato”. La Cia in sostanza chiede di modificare le norme di carattere finanziario mentre salva le parti prescrittive, dal vigneto alla collocazione di mercato, che “appaiono essere una valida base di discussione”. Aggiunge: “Spunti positivi sono rappresentati, invece, da tutte le proposte di semplificazione amministrativa che possono far acquistare competitività ai vini europei”. Torniamo ai soldi. Spiega Politi: “Si tratta di individuare le risorse complessive destinate al settore e in questo ambito garantire l’invarianza degli stanziamenti per Stato membro”. Il rischio arriva dalla decisione di cancellare gli interventi di mercato e allora diventa “necessario valutare la possibilità di un sostegno diretto al reddito degli agricoltori”. L’organizzazione poi sottolinea la necessità di destinare una parte dei fondi a interventi nazionali mirati e utili alla garanzia di autenticità, al miglioramento della qualità e al sostegno del mercato. La Cia non pensa di fare barricate contro l’ipotesi di riforma radicale dell’etichettatura e della classificazione dei vini: “Non siamo integralisti e crediamo sia necessario essere aperti ai cambiamenti perché siamo consapevoli che gli attuali costi burocratici sono difficili da sopportare in una necessaria concorrenzialità dei prodotti”. Detto questo, però, “è assolutamente da evitare uno svilimento delle denominazioni d’origine o un loro sacrificio nell’ambito delle trattative Wto”. Politi, infine, chiederà alla commissaria di essere “meno timida nell’indicazione della necessità di innovazione del settore e sulle iniziative per allargare il consumo”.

Chianti - Nuova Ocm allarme del Consorzio...
“La riforma Ocm Vino, proposta dalla Commissione Europea, se approvata potrebbe portare seri problemi alla viticoltura in Toscana, mettendo a rischio anche numerosi ettari vitati del Chianti”. L’allarme lo lancia Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio Chianti Classico. Nella nuova ipotesi di normativa “ci sono dei passaggi che non possiamo assolutamente condividere - ha spiegato Liberatore - primo fra tutti l’espianto volontario di 400.000 ettari di vigneto in tutto il territorio dell’Ue, proposto per rafforzare in competitività dei produttori del Vecchio Continente”.

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