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La Stampa

Tempo di fusioni per le coop Fedagri ... Meno imprese ma più grandi e il fatturato sale a 24 miliardi di euro... Dall’assemblea nazionale della Fedagri-Confcooperative, la principale organizzazione della cooperazione agricola italiana, arriva l’ennesima critica alla Finanziaria. Appunti garbati, addolciti dalla consegna al presidente della Camera Fausto Bertinotti del vino della pace, un bianco prodotto dal 1985 nel “Vigneto del mondo” di Cormons con 550 varietà di vitigni provenienti da cinque continenti. E da allora inviato a Capi di Stato e a personalità di tutto il mondo, “in segno di pace e fratellanza tra i popoli”.
Al di là dei garbati convenevoli, tuttavia il giudizio della Fedagri è di “insoddisfazione”. I provvedimenti previsti direttamente o indirettamente per l’agricoltura, ha sottolineato il presidente Paolo Bruni aprendo i lavori, “seppur apprezzabili si riflettono positivamente solo in parte sulla cooperazione”. Che ne esce discriminata proprio nel momento in cui avrebbe più bisogno di fiducia e sostegno, trovandosi nel mezzo di un processo di mutamento e di crescita significativo. Nell’ultimo biennio, infatti, il fatturato è cresciuto del 10,43%, a 24 miliardi di euro, mentre con accorpamenti e fusioni le società sono diminuite del 3,26%. Di per sé non è un dato negativo, bensì un segno di razionalizzazione. Ma altri dati registrati fra gli iscritti alla federazione (3.700 imprese tra coop e consorzi) richiedono attenzione. La base sociale registra una limitata presenza femminile (23%) e di giovani sotto i 30 anni che, nel campione analizzato, rappresentano la fascia minore dei soci (6,4%). La classe d’età dai 31 ai 50 anni comprende il 43,2% di soci, mentre gli over 50 continuano a essere la maggioranza assoluta (50,4%). Occorre, quindi, dare fiducia ai giovani, invogliarli. Quindi, ad esempio, serve “il ripristino del credito d’imposta per gli investimenti in agricoltura e l’estensione a cooperative e consorzi del credito d’imposta per l’internazionalizzazione delle imprese”. All’indomani della presentazione della manovra finanziaria, ha precisato Bruni, sono stati illustrati al Ministro dell’agricoltura e alle forze politiche, gli emendamenti di Fedagri, ma il testo approvato dalla Camera nei giorni scorsi ci ha deluso profondamente. “Chiediamo quindi che il Senato migliori nettamente la manovra finanziaria almeno nei punti più sensibili. C’è una grave disattenzione nei confronti della peculiarità cooperativa accompagnata, spesso, da un insufficiente rispetto del ruolo imprenditoriale che le coop svolgono al servizio dei produttori organizzati”. La Fedagri ha intascato, per ora, le mezze rassicurazioni del ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro. “Se la misura non sarà piena, vorrà dire che sarà mezza piena e poi ricordo che oltre al testo della Finanziaria ci sono anche i disegni di legge collegati”.

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