La Stampa

Il Canada detassa i vini nazionali a danno dell’Europa ... «I vini europei sono di nuovo al centro di un’operazione di esasperato protezionismo, con discriminazioni fiscali ingiustificate». Così Confagricoltura denuncia il nuovo sistema di tassazione canadese sulle bevande alcoliche, in vigore in via provvisoria dall’estate scorsa, ma che potrebbe diventare definitivo. «La nuova tassazione - spiegano alla Confagricoltura - ha ridotto o eliminato le accise su birre e vini nazionali, ma solo se prodotti con il cento per cento di ingredienti canadesi. Per tutti gli altri, invece, le imposte sono rimaste invariate».
E, nonostante le proteste europee, il 18 ottobre il governo di Ottawa ha presentato al Parlamento un disegno di legge che stabilizza definitivamente questo regime fiscale. Decisa la presa di posizione dell’Unione Europea, con il commissario europeo per il commercio, Peter Mandelson, che afferma: «Sono misure contrarie alla lettera e allo spirito delle regole del Wto». Più duro ancora il commissario per l’Agricoltura, Mariann Fischer Boel: «Noi possiamo competere fin quando la concorrenza è leale. Bisogna mettere fine a questa discriminazione». Nonostante la Comunità abbia più volte espresso la propria contrarietà al provvedimento, giudicato incompatibile con le regole del Wto, spiega ancora Confagricoltura, il Canada formalizzato una legge che elimina o riduce le accise sul vino fatto con il 100% di prodotti vitivinicoli locali.
Quindi la confederazione agricola valuta positivamente la decisione della Commissione europea di procedere verso una consultazione al Wto, auspicando, così come ha fatto il commissario Mandelson, una risoluzione amichevole del problema.
«Se il provvedimento dovesse invece essere approvato dal Parlamento canadese - avverte Confagricoltura - il danno sarà rilevante, perché il Canada è uno dei nostri principali mercati di sbocco. Le esportazioni di vini europei verso questo Paese ammontavano, nel 2005, a 446 milioni di euro e risultano in crescita continua. Per la birra, la cifra è stata pari a 110 milioni.
(arretrato de La Stampa del 17 dicembre 2006)