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La Stampa

Dai bianchi al barolo. Il vino non ha segreti ... Quattordici volumi alla scoperta della tradizione italiana... Credete di conoscere tutto sii vini? Pensate che ci sia un nettare antico per un momento di meditazione? Esiste anche un vino che sia sensuale e coinvolgente? Ci vuole lo champagne per conquistare una donna o sono sufficienti le bollicine di casa nostra? Ad ogni domanda la risposta è evidente: sì, esistono vini per tutte le esigenze, per tutte le situazioni. Basta saper scegliere con un giusto criterio, quindi abbinare e il gioco è fatto.
E’ per dare indicazioni e raccontare la storia dei grandi vini di casa nostra che martedì 6 marzo esce il primo volume della collana «I grandi libri del vino» che La Stampa propone con l’editrice Gribaudo. Ci saranno 14 uscite, tutti i martedì, fino al 5 giugno, quando il caldo si farà già sentire ed è per questo che verrà proposto il volume dedicato alle birre. Martedì 6 il primo libro è sui vini bianchi e costa appena 1 euro, oltre al prezzo del quotidiano. Da martedì i volumi vengono proposti a 6,90 euro, con il prezzo del giornale da pagare a parte. Questo solo nel Nord-Ovest, vale a dire il Ponente ligure, il Piemonte e la Valle d’Aosta. I vini bianchi hanno conquistato i palati dei gourmet solo negli ultimi anni diventando i preferiti per gli aperitivi della sera. Non solo bollicine, ma anche vini «fermi» e poderosi, soprattutto freschi.
Quindi troverete nel primo libro della collana sicuramente il Pigato ligure e il Laughe Favorita che in un tempo, neanche troppo lontano, era il preferito dai preti per la messa e veniva venduto dai contadini direttamente ai parroci di campagna. Altro nettare che ha saputo crescere sia in quantità, sia in qualità è il Roero Arneis che adesso ha conquistato una buona fetta del mercato mondiale. E il Vermentino? E il Tocai friulano? Ci sono anche loro, beninteso, al pari del ricercato Muller Thurgau del Trentino o del grande Bianco di Custoza. Un salto in avanti ed ecco i vini rossi giovani con questa zona del Belpaese a farla da padrona. Barbera, Dolcetto, Grignolino del Monferrato, Roero a fianco della Bonarda, dell’Aglianico, del Lambrusco di Sorbara e del Chiami classico. Un discorso a parte, e quindi un nuovo volume, è dedicato sempre ai rossi, ma questa volta a quelli da invecchiamento. E anche qui i grandi nomi sono davvero molti: dalla Barbera d’Asti Superiore al Barbaresco; dal Dolcetto di Dogliani al re dei re, il Barolo. Senza dimenticare il Brunello di Montalcino, il poderoso Cannonau di Sardegna, il Valtellina Superiore o il Valpolicella.
Anche i distillati hanno il loro spazio in questa collana con due volumi completi che analizzano le bevande alcoliche più alla moda: vodka, whisky, rum, tequila, gin, grappe. Senza dimenticare il Cognac, l’Armagnac, il Calvados e tutta la grande famiglia dei brandy. Aperitivi & cocktail, poi ancora gli champagne e gli spumanti rosati, fino alle birre, quelle dei microbirrifici, dal gusto inconfondibile.

“Matrimonio” - Tre grandi passiti
Pochi ci credevano quando si decise il “matrimonio” tutto italiano fra tre grandi vini muffati e passiti. Eppure il successo risultò immediato, soprattutto perché straordinari sono i vini. Parliamo di nettari rari come il Passito di Pantelleria, il Cinque Terra Sciacchetrà e il Passito di Caluso. Dal Sud al Nord uniti alla ricerca della qualità. Nel volume troverete anche altri grandi vini, come il Picolit o lo Chambave.
(arretrato de La Stampa del 4 marzo 2007) 

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