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La Stampa

“Sconti fiscali per spingere la promozione” ... Forse per il ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro non c’era modo migliore per festeggiare la nomina a sommelier onorario, decisa dall’associazione nazionale di categoria, che la diffusione dei dati sull’export italiano di vino. Un vero boom conquistato a dispetto delle “difficoltà prodotte dal cambio euro-dollaro” e grazie “alla grande capacità delle nostre imprese, anche quelle di minori dimensioni, di conquistare nuovi mercati”. Un successo “A dimostrazione di una grande capacità competitiva e un rapporto qualità-prezzo davvero molto buono”.
Ministro, va bene festeggiare, ma cosa farà il governi per consolidare queste posizioni di mercato?
“Useremo la leva fiscale. Nella Finanziaria abbiamo introdotto il credito d’imposta per l’internazionalizzazione che permette di ottenere una percentuale variabile di abbattimento delle tasse per chi investe in spese promozionali e pubblicitarie sui mercati esteri”.
Come funziona?
“Supponiamo che un consorzio o un’impresa investa 3 milioni di euro per le spese promopubblicitarie in Cina. Lo fa nel corso del 2007. L’anno successivo potrà scalare fino alla metà di quella cifra dall’imponibile allegando semplicemente le fatture con cui sono state pagate quelle campagne. Il ministero delle Politiche Agricole e quello dell’Economia stanno scrivendo i decreti applicativi”.
E non si può fare di più?
“Noi possiamo accompagnare e difendere la penetrazione sui mercati stranieri. Possiamo introdurre l’Igt nazionale, come hanno fatto altri Paesi, ma abbiamo scelto di attendere le indicazioni dei produttori. Ma soprattutto abbiamo deciso di promuovere, anche con un intervento economico, gli accordi tra grande distribuzione e imprese alimentari per aprire i “negozi bandiera” in alcuni mercati stranieri. Entro la fine dell’anno apriremo quattro supermercati tricolori in Cina. In ogni caso ci stiamo attrezzando per un negoziato sulla riforma dell’Ocm che partirà in autunno ma che si annuncia difficile”.
Perché?
“Per ora non esiste una bozza legislativa. Ci sono delle comunicazioni generali che riassumono alcune idee guida che non ci piacciono e che dovranno essere corrette. Non possiamo accettare una gestione burocratica dei mercati. Soprattutto non possiamo accettare una coni massiccia estirpazione dei vigneti”.
Che cosa serve all’Italia?
“Più strumenti per competere e per rafforzare la capacità di promozione. Servono più risorse per sostenere la penetrazioni commerciali. Dobbiamo difendere la possibilità di distillare i sottoprodotti anche per salvaguardare l’ambiente”.

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