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La Stampa

L’Ue dimezza i tagli ai vigneti ... Marcia indietro di Bruxelles sulla riforma di settore: gli espianti in Europa ridotti a 200.000 ettari. De Castro: “Vince la qualità. Niente rischi per i grandi vini italiani”... “Ha vinto la qualità: i migliori vigneti italiani non corrono il rischio di venire estirpati con la riforma dell’Organizzazione comune di mercato del vino che sarà varata il 4 luglio”.
A rassicurare i produttori è stato il ministro per le Politiche agricole, Paolo De Castro, venuto ad Asti in occasione della tavola rotonda “Vino, denominazioni e qualità”, che si è svolta alla Camera di commercio organizzata dalla Fondazione Goria. De Castro ha spiegato che l’abbassamento da 400.000 a 200.000 ettari della soglia di superficie vitata che la Commissione Ue vorrebbe estirpare in tutta Europa metterà al riparo le aree più vocate del Paese. “L’Italia - ha aggiunto il ministro - vuole una 0cm che aumenti la competitività delle imprese del settore”.
L’Ocm vino cambia dunque in meglio, visti i segnali dati dalla Commissaria all’agricoltura europea Mariann Fischer Boel, che sembrano accogliere, almeno in parte, le preoccupazioni espresse dalla viticoltura italiana, mentre si conferma la linea dura contro le distillazioni e l’uso dello zuccheraggio.
Durante l’incontro per fare il punto su attualità e prospettive della legge 164 del 1992 sulle Doc (legge che porta il nome dell’allora ministro dell’Agricoltura, l’astigiano Gianni Goria, scomparso nel 1994) De Castro ha ascoltato le voci di alcuni esponenti di primo piano dell’enologia piemontese. Lamberto Vallarino Gancia, presidente del Comitato europeo delle imprese vinicole, ha posto l’accento sulla flessibilità, ricordando che Francia e Spagna si stanno muovendo con una visione liberista verso i vini da tavola e hanno in mente una denominazione nazionale che copra l’intera produzione.
“E’importante riformare la legge sulle Doc e sulle Docg per impedire proliferazioni di denominazioni che confondono il consumatore, senza temere la revoca delle denominazioni non usate dai produttori”, ha ammesso da parte sua il senatore Tomaso Zanoletti, albese, presidente del Comitato nazionale di tutela delle Doc.
De Castro, nel ricordare il nuovo sistema di controlli affidato ai Consorzi, ha ribadito la necessità di alleanze tra partner Ue per smussare le anomalie di mercato che, ad esempio, impongono ancora pesanti accise sul vino in mercati importanti come l’Inghilterra. Dai paesi del Nord Europa arriva poi la richiesta insistente di etichettare il vino come pericoloso per la salute, alla stregua delle altre bevande alcoliche. Il ministro non ha sottovalutato il problema dell’alcolismo, optando però per forti politiche di educazione alimentare che distinguano il vino, inserendolo a pieno titolo nella dieta mediterranea.
Infine una buona notizia per chi il vino lo produce. E’ allo studio un provvedimento congiunto del ministro del Lavoro Damiano e dello stesso De Castro per una riforma del sistema della manodopera in agricoltura che farà nascere i “buoni vendemmia” che consentiranno a studenti e pensionati di lavorare in piena regola nel vigneti durante il periodo della raccolta.

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