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La Stampa

Eataly sposa le bollicine del progetto “Alta Langa” ... Operazione d’immagine per lo spumante di eccellenza piemontese... Per potersi confrontare con terre d’eccellenza che producono spumanti d’eccellenza come Champagne o Franciacorta non basta avere un prodotto eccelso. Bisogna farlo conoscere. “Tonino Guerra mi diceva: vicino ai tuoi prodotti metti sempre una parola”. Oscar Farinetti il padre di Eataly che, presto, sbarcherà a New York, quella “parola” ha deciso di metterla accanto al progetto Alta Langa, un’avventura iniziata nel ‘90 con l’ambizione di rilanciare lo spumante di qualità piemontese. Progetto nato nella Langa più povera, la Alta, celebrata da Beppe Fenoglio e Cesare Pavese. “Da piccolo - ricorda Farinetti - la consideravo una curva continua sulla strada per il mare. Con la famiglia ci andavamo a fare le merende di Pasqua e 7 volte su dieci pioveva”, Beh, li, nel ‘90 Cinzano, Contratto, Fontanafredda, Gancia, Martini&Rossi, Riccadonna e Banfi (oggi sono ancora sette ma con Barbero 1891, Giovanni Bosca Tosti, Giulio Cocchi spumanti e Vigne Reali) diedero vita all’associazione “Tradizione spumante” divenuta poi “Case storiche piemontesi”.
Su ognuno dei 50 ettari che si estendevano su tre province, Alessandria, Asti e Cuneo, vennero piantati 4 mila ceppi di vitigni di Pinot Nero e Chardonnay, con una preponderanza dei primi. Da allora di strada ne è stata fatta e nel 2006 sono state imbottigliate 458 mila bottiglie con 344 mila litri di spumante Alta Langa.
Un prodotto piccolo e che non vuole crescere in quantità. Il prezzo dell’uva è fissato prima della vendemmia: “Viene corrisposto solo a chi ha prodotto uve d’eccellenza - spiega il presidente del consorzio, Carlo Giovanni Bussi - e l’eccedenza non viene valorizzata”. Un prodotto di nicchia (il prezzo di ogni bottiglia oscilla fra i 20 e i 30 euro) che difficilmente può coprire il costo di un’operazione di marketing.
Ecco allora Eataly e Oscar Farinetti che nell’ex stabilimento Carpano di via Nizza ha organizzato una performance di quattro grandi chef italiani, Moreno Cedroni, Cesare Giaccone, Alberto Bettini e Claudio Vicina, che hanno realizzato piatti da abbinare agli spumanti del Consorzio Alta Langa nel corso di una cena evento alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle case vinicole e i circa 50 vignaioli che producono la materia prima. “Sono innamorato di questo progetto - ha detto Farinetti - che da un lato può dare il giusto guadagno a produttori e venditori e dall’altro difende valori che sono la forza della nostra terra. Certo ci vorrà tempo per competere con spumanti che hanno secoli alle spalle, ma si sa, i langhetti non mollano mai”.

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