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La Stampa

Le cantine italiane: “Una mazzata alla competitività del nostro export” … I rincari sul vetro allarmano i produttori di vino Italiani, proprio quando le loro esportazioni volano. Un vantaggio che rischia di essere vanificato dai maggiori costi e dalle inevitabili ricadute sui listini, con il risultato di una minore competitività internazionale. “Se le percentuali di aumento sono quelle di cui si parla sarà una mazzata per le aziende e per i consumatori”, dice Gianni Zonin, il cui gruppo produce 25 milioni di bottiglie l’anno. “Questi sono costi puri con cui in autunno ci troveremo a fare i conti - prosegue Zonin - e che saremo costretti a trasferire sul premo di vendita se vogliamo mantenere una remuneratività decente.
Purtroppo non ci sono margini su cui giocare più di tanto, anche perchè gli aumenti durano già da anni. Il problema è che il mercato è in mano a pochi grandi gruppi vetrari. E alla Castello Banfi di Montalcino, la cui produzione annua complessiva tocca i 17 milioni di bottiglie, non sono meno preoccupati: “Di fatto il prezzo delle bottiglie di vetro aumenta tra il 5 e il 7% all’anno da tre o quattro anni - conferma il direttore generale Enrico Viglierchio -. Sui vini di fascia alta qualcosa si può riuscire ad ammortizzare, ma per quelli di livello inferiore il discorso è diverso: li i margini sono risicatissimi. Il problema è proprio quello delle esportazioni, i rincari li subiscono anche i concorrenti stranieri, ma loro se la cavano meglio perchè usano meno vetro.
La logica d’immagine del made in Italy, invece, punta su bottiglie di grande qualità, che arrivano a pesare fino a 700-800 grammi e quindi costano parecchio. Con gli aumenti poi..”. Qualcosa è possibile spuntare sui prezzi se si hanno dimensioni come quelle del Gruppo italiano vini, dalle cui cantine escono ogni anno 70 milioni di bottiglie. “Ma è una questione relativa - sottolinea l’amministratore delegato Emilio Pedron - perchè è comunque difficile spiegare ai clienti la necessità di ritoccare in alto i listini. Poi c’è un altro grosso problema: se si tira troppo sul prezzo le grandi vetrerie potrebbero lasciarci senza bottiglie, decidendo di orientare diversamente la produzione”.

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