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La Stampa

Il Welfare verde dichiara guerra al lavoro nero ... La riforma avrà mia copèrtura di 140 milioni “Assunzioni facilitate, incentivi e sicurezza”... Un’agricoltura trasparente che dimostra di voler rispettare le regole, pagare le tasse e partecipare al processo di sviluppo e di crescita del Paese”, questo, nella sintesi del ministro Paolo De Castro, il risultato che avrà la riforma della previdenza del settore appena varata e che ha già avuto la “bollinatura” del dicastero dell’Economia per l’inserimento nella Finanziaria 2008.
Il provvedimento interessa quasi un milione di lavoratori e circa 220.000 aziende, tenendo conto della specificità del lavoro agricolo e della sua natura stagionale, ma soprattutto fa della lotta al lavoro nero e al sommerso la sua chiave di volta per arrivare a garantire trasparenza, competitività e uguali opportunità.
“Una riforma - tiene a sottolineare De Castro - che genera molte più risorse dei 140 milioni di euro che costa. Il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ed io abbiamo lavorato in strettissima intesa e tutto era già pronto a luglio, ma abbiamo preferito attendere il via libera alla copertura finanziaria dal collega all’economia Tommaso Padoa-Schioppa prima di fare comunicati ufficiali”. Il pacchetto agricolo prevede infatti un impegno di spesa di 140 milioni dì euro l’anno a cui si aggiungono i 20 milioni necessari per estendere al settore agricolo dal 2008 la cassa integrazione straordinaria (questi non gravano però sul costo complessivo del provvedimento, ma sulle risorse destinate agli ammortizzatori in deroga).
A costituire la parte economicamente più pesante dell’accordo sono i 90 milioni destinati alla riforma dei trattamenti di disoccupazione per gli stagionali, finora suddivisi secondo le giornate lavorate e ora portati per tutti al 40% della retribuzione con una soglia minima di ingresso a 51 giornate. “Il vecchio meccanismo - spiega De Castro - favoriva l’evasione contributiva e il lavoro fittizio con finte dichiarazioni di giornate per lucrare un trattamento di disoccupazione più alto. Ora tutto questo non converrà più”.
In questo contesto verranno istituiti nuovi strumenti, come i “buoni vendemmia”, con cui si potrà assumere mano d’opera per la raccolta delle uve e delle altre grandi produzioni agricole pagando direttamente un ticket per ogni giorno di lavoro di ciascun lavoratore. Altro punto cardine è quello sulla sicurezza, che permetterà agli imprenditori di ottenere sconti fino al 20% sui contributi per l’assicurazione sanitaria, se nel biennio precedente in azienda non si sono registrati infortuni. E verrà anche riconosciuto un credito di imposta alle aziende che si varranno degli stessi lavoratori a tempo determinato utilizzati l’anno prima.
Questo proprio per incentivare la continuità del rapporto ciclico dando alle imprese agricole facilitazioni riconosciute ad altri settori, ma per il lavoro a tempo indeterminato. La formazione professionale sarà rilanciata, sia con appositi fondi costituiti nel settore, sia con la destinazione dello 0,30% della retribuzione lorda nell’ambito dei contributi già versati all’Inps per la disoccupazione.
Strategico nella lotta al lavoro nero il documento di regolarità contributiva (Durc) che dà potere all’Agea di compensare gli aiuti comunitari con i debiti previdenziali scaduti, compresi interessi e sanzioni. In altre parole non si potrà più ricevere aiuti comunitari e non pagare i contributi previdenziali ai lavoratori. Ma c’è anche un risultato collaterale: con questo accordo il governo ottiene una schiarita con i sindacati verso l’approvazione del protocollo per il welfare del 22 luglio che i lavoratori sono ora chiamati a votare nelle assemblee aziendali.

Punti cardine ... Trasparenza e risparmio...
1 - Disoccupazione. Prevista una soglia di ingresso a 51 giornata, l’eliminazione delle altre due soglie e il pagamento della disoccupazione nella misura del 40% della retribuzione.
2 - Cassa straordinaria. Verrà estesa al settore agricolo nei casi di ristrutturazione e riconversione aziendale, crisi, connessi alle profonde modifiche del mercato.
3 - Incentivi. Ci saranno agevolazioni sotto forma di credito di imposta per ogni giornata lavorativa in più dello stesso dipendente rispetto all’anno prima.
4 - Sicurezza. Riduzione del 20% sui contributi alle aziende in regola che non abbiano registrato infortuni nel biennio precedente e abbiano attivato piani pluriennali di prevenzione.
5 - Formazione. A questo capitolo verrà destinato lo 0,30% della retribuzione lorda, nell’ambito dei contributi già versati all’Inps per la disoccupazione, senza oneri aggiuntivi a carico delle aziende.
6 - Durc. In attuazione del Documento unico di regolarità contributiva per l’accesso alle provvidenze comunitarie non saranno erogati aiuti Ue alle aziende con pendenze previdenziali.
7 - Calamità naturali. L’indennità di disoccupazione agevolata verrà concessa solo ai dipendenti delle aziende colpite e non a tutte quelle del territorio interessato.
Autore: Vanni Cornero

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