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La Stampa

“Museo” di Langa e Monferrato ... Un grande piano di valorizzazione del paesaggio, dell’enologia e della cultura L’impegno delle due comunità collinari. Previsti investimenti per oltre 70 milioni di euro... “Muda”, in dialetto piemontese, significa abito della domenica, quello da sfoggiare nelle occasioni di festa. Nel Sud del Piemonte, c’è un territorio che si sta preparando a indossarne uno, cucito su misura per valorizzare le forme dolci delle sue colline. E’ quello della zona del basso astigiano, “ricamata” da vigneti di Barbera e Moscato. Un’area di 270 chilometri quadri tra la valle del fiume Tanaro e quella del Bormida, dove le due Comunità Collinari “Tra Langa e Monferrato’ (che riunisce sette Comuni, tra cui Canelli e Costigliole d’Asti) e “Vigne e Vini” (dieci Comuni, il più grande è Nizza Monferrato), 45 mila abitanti in tutto, si sono fatte promotrici di un grandioso progetto. Il “Muda”, la nuova veste di questo angolo di Nord Ovest, è un piano di valorizzazione del paesaggio, dell’enologia e della cultura piemontese, sostenuto dalla Regione nell’ambito dei programmi territoriali integrati. “Museo Diffuso Astigiano”: coi recita il nome per esteso, lasciando intendere la vocazione a cui aspirano le colline raccontate da Pavese e Fenoglio: quella di diventare elemento unificante delle eccellenze del territorio attraverso l’arte e la riqualificazione del paesaggio. In uno scenario vitivinicolo in profumo di candidatura a patrimonio dell’Unesco, caratterizzato dal continuo susseguirsi di vallate e colline che custodiscono i segreti di secoli di produzioni agricole che oggi, diventate sinonimo di eccellenza, costituiscono le carte vincente su cui scommettere il futuro. Il Sud astigiano ha scommesso sul futuro tirando in ballo tutte quelle forze pubbliche e private che, ostacolate dalla logica del campanile, non erano mai riuscite a creare una sinergia di intenti e di progetti. Una rivoluzione silenziosa, che ha portato amministratori pubblici, imprenditori, viticoltori, rappresentanti del mondo della cultura e di quello scientifico a ritrovarsi per la prima volta in un obbiettivo comune. Ma come dare visibilità a un territorio omogeneo per morfologia, cultura e storia che ha nel vino e nella qualità della vita le proprie caratteristiche fondanti? Come potenziare la filiera enologica che lì si è sviluppata? Il comune denominatore su cui s’è deciso di scommettere, è l’ambiente del vigneto, che diventerà luogo da vivere con le “stanze dell’arte contemporanea”. I siti paesaggistici riconosciuti per il loro valore estetico, verranno arricchiti di opere di grandi artisti internazionali, per dare inizio alla raccolta del museo en plain air. La prima “staiza dell’arte”, che porta la firma dell’artista Jan Vercruysse, è un giardino-labirinto che sta nascendo a Costigliole d’Asti, paese di 5 mila abitanti dominato dalla Rocca del Castello. Il complesso architettonico millenario, oggi, ospita la sede del Premio Grinzane Cavour e L’Icif Istituto Culinario Internazionale per Stranieri. Sarà il “faro”, l’elemento trainante del Muda, da cui partirà il percorso, che seguirà il filo conduttore delle “stanze” del museo diffuso. Le altre località interessate sono Canelli, con la medievale torre di avvistamento “dei Contini”, Calamandrana e Mombaruzzo con il loro borgo vecchio, Nizza Monferrato con Palazzo Crova, Moasca con il complesso monumentale del Castello. Ci sarà anche una installazione connettiva tra i siti. I1 progetto del Muda si snoda in quattro punti strategici: paesaggio (Museo del Gusto a Nizza Monferrato; Distretto del benessere, promotore di uno stile che punta sulla qualità della vita; recupero ambientale di aree industriali storiche dismesse; green marketing), enologia (Centro servizi sperimentale per il potenziamento della filiera enologica), cultura (Rocca di Costigliole d’Asti, Cattedrali del vino di Canelli, rete integrata per il turismo culturale), formazione e comunicazione (master per addetti alla ristorazione, complici 1’Icif di Costigliole d’Asti e la scuola alberghiera di Agliano, scuola estiva internazionale in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale e Premio Grinzane Cavour). Costo complessivo previsto per gli interventi, 80 milioni di euro che arriveranno da finanziamenti europei e regionali e da enti pubblici e privati nell’arco dei prossimi sei anni. Un meccanismo che, puntando su sostenibilità e qualità della vita, farà del territorio del Muda il motore di sviluppo economico del Sud Astigiano.

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