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La Stampa

Il vino italiano a cinque stelle non merita
il “bag in box” ... Parrebbe una boutade estiva, invece è la pura verità: c’è il rischio che tra breve si possa bere l’Amarone della Valpolicella Doc in un contenitore di cartone, ovvero nei bag in box, per dirla all’inglese. Una novità importata - nemmeno a farlo apposta, quando si parla di vino - dall’Australia, dove il contenitore “ecofriendly” la fa da padrone. Evidentemente qualche nostrano esperto di marketing ha pensato bene di proporre l’uso di questo packaging anche per le Doc e l’ispirazione non poteva che arrivare dal Nuovo Mondo: non ci si è accorti però che quei mercati - dipinti un tempo come l’Eldorado - stanno affondando in una grave crisi economica.
Fino ad oggi in Italia il contenitore di plastica e cartone è stato utilizzato solo per i vini da tavola (Vdt) e per gli Igt, e nessuno si era mal sognato di estenderlo al vini più blasonati. Ora. invece, esiste una proposta al vaglio del Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia, che si è già espresso molto chiaramente in merito: “Penso che possa agevolare solo quelle realtà che non hanno un’ identità da difendere; in un territorio nazionale dove abbiamo 816 Doc e 88 Docg, credo che di investimento nella qualità delle denominazioni si sia fatto molto. Dietro a ogni confezione noi vendiamo un territorio, e possibilmente lo vogliamo fare in vetro”.
E proprio questo il punto fondamentale del discorso: l’Italia ha un impianto di difesa delle denominazioni molto avanzato e sta mettendo in essere controlli sempre più stretti, come la fascetta numerata anche per le Doc. Di fronte a una politica di questo tipo, pare un controsenso abbandonare il vetro per un packaging che il consumatore non vede certo come sinonimo di alta qualità. Tutto ciò si inserisce in un momento molto particolare: l’Ocm ha, infatti, semplificato il sistema di etichettatura dando la possibilità anche ai vini da tavola di indicare annata e vitigno. C’è da chiedersi come il consumatore riuscirà a distinguere tra le varie tipologie Doc, Igt e Vdts se tutte e tre saranno “bag in box” e recheranno informazioni quasi del tutto simili. Non sarà semplicissimo capire, con una semplice occhiata, la differenza tra Barbera 2009 Vdt e Barbera d’Asti 2009 (Doc), entrambi in cartone.

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