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La Stampa

Crescono caldo e parassiti. Il futuro a rischio-epidemie ... Convegno mondiale a Torino sulla lotta alle malattie delle piante... I cambiamenti del clima influiscono sulle produzioni agricole anche perché cambia il comportamento dei patogeni e obbliga a variare i metodi di lotta alle malattie delle piante. “È accertato - spiega Lodovica Gullino, direttore di Agroinnova all’Università di Torino - che l’aumento delle temperature di 1 o 2 gradi porteranno a significative variazioni del quadro fitopatologico di alcune colture nei Paesi come il nostro”. Questi problemi saranno al centro del congresso mondiale in programma a Torino, dal 25 al 29 agosto. Diversi gruppi di ricerca presenteranno i risultati dei loro studi sul potenziale impatto dei cambiamenti climatici su malattie di colture economicamente importanti.

Sono tre i fenomeni principali su cui si concentra l’attenzione dei ricercatori; una modificazione nelle perdite di produzione legate a malattie, una variata efficacia delle strategie di difesa (mezzi chimici e lotta biologica) e una variazione delle distribuzioni geografica dei patogeni. Alcuni di questi studi vengono svolti anche alla Facoltà di Agraria dell’Università di Torino. Per capire come si evolverà l’epidemiologia in uno scenario di cambiamento climatico, è stato scelto come modello quello della peronospora della vite, un patogeno chiave in una coltura importante per il settore agricolo italiano ed europeo. Le simulazioni prevedono un intensificarsi delle epidemie a causa delle condizioni climatiche più favorevoli al patogeno durante i mesi di maggio e giugno. Temperature in media più alte non riusciranno ad essere controbilanciate dall’effetto della riduzione delle precipitazioni , imponendo di conseguenza un maggior ricorso a trattamenti chimici per contenere i patogeni, fino a due in più rispetto alle attuali. “Se da un lato - conclude la professoressa Cullino - l’aumento della temperatura permetterà di estendere più a Nord alcune coltivazioni, come la vite, dall’altro, l’intensificarsi di fenomeni atmosferici estremi e la maggior frequenza riproduttiva di alcuni parassiti, avranno notevoli effetti negativi sulla produzione agricola”.

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