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La Stampa

Le etichette da sogno adesso volano in Cina ... All’asta di Sotheby’s i tesori della cantina al tempo della crisi... Romanée Conti 1990 a 12 mila euro la bottiglia. La crisi c’è anche per i collezionisti di vino lo dicono i lotti invenduti - compresi alcuni Romanée Conti -, e le quotazioni al di sotto delle attese ma la prima grande enoasta da Sothebys’New York dopo il disastro subprime passa l’esame. Ma a cancellare la tensione dai volti dello staff ci sono volute le offerte pesanti arrivate soprattutto dall’Asia prima in molti temevano il flop. Anche se in apparenza tutto era cominciato bene. La sala era quasi piena, ma il timore che in tanti fossero saliti fino al settimo piano del palazzo Sotheby’s di York Avenue solo per un calice di champagne Cristal o per il buffet destinato a chi si registrava come potenziale acquirente era palpabile. Nella cantina da oltre due milioni di dollari divisa 190 lotti ci sono le etichette che da secoli fanno la storia dell’enologia mondiale: Romanée Conti, Château Petrus, Château Latour. Ma a conquistarsi la copertina del catalogo è un’italiana, Ornellaia, con un’imperiale (sei litri) dell’annata 2005 e la cantina di Bolgheri brilla con una verticale da 12 bottiglie (annate dal 2001 al 2004) e con tre magnum di Masseto 1997. Quando il battitore fa sul serio la sala si svela: i collezionisti veri sono quattro. Il resto sono appassionati che sfogliano il catalogo con desiderio ma non possono avvicinarsi alle quotazioni. Per fortuna non è tutto lì, c’è il telefono. I grandi esperti di Sotheby’s, guidati da Serena Sutcliffe, sono collegati con clienti rigorosamente top secret in Europa, Asia e Stati Uniti. E sono le cornette bianche a regalare le emozioni più forti: i 151 mila dollari per le 12 bottiglie di Romanée Conti annata 1990, i 121 mila per la dozzina dell’annata 2005 sono un po’al di sotto delle aspettative ma danno ossigeno. Le quotazioni più alte sono merito di due collezionisti americani, secondo indiscrezioni, smentite da Sotheby’s, si tratterebbe di un attore e un regista di Los Angeles. Poi è monologo asiatico, anzi cinese. La ragazza con gli occhi a mandorla collegata con Pechino fa man bassa di La Tâche, Château Petrus e ancora Romanée Conti. Pochi lotti infiammano davvero la sala, uno è l’imperiale Ornellaia. I sei litri finiscono per diecimila dollari a due collezionisti mediorientali, tutto l’incasso dell’azienda Bolgheri sarà devoluto alla Fondazione “Friends of Florence” che restaura monumenti di pregio in Toscana. “Una scelta - dice l’ad di Ornellaia Giovanni Geddes - legata al territorio. Continuiamo a produrre vini di qualità superiore e i riconoscimenti ottenuti sono il risultato del lavoro ineccepibile di tutta l’azienda”. Asta promossa anche da Jamie Richie, capo di Sotheby’s wine Nord America: “E’un momento complicato, è in corso un aggiustamento dei prezzi. Comunque abbiamo ricevuto offerte importanti per alcuni lotti invenduti e nei prossimi giorni saranno piazzati con trattativa privata”.

I lotti nel mondo...
12 bottiglie - Romanée Conti 1990 Domaine de la Romanée Conti, previsione 170.000/240.000$ - battuto a 151.250 dollari (12.000$ a bottiglia)

6 litri - Imperiale Ornellaia Bolgheri Superiore 2005, previsione 5.000/15.000$ - battuto a 10.000 dollari

4,5 litri - Jeroboam Chateau Latour 1961, previsione 35.000/55.000$ - battuto a 32.500 dollari

6 magnum - La Tache 1990, previsione 60.000/100.000$ - battuto a 50.000 dollari

1 jeroboam - Chateau d’Yquem 1983, previsione 4.000/6.000 - battuto a 3.750 dollari

6 bottiglie - Krug Clos d’Ambonnay 1995, previsione 20.000/30.000$ - battuto a 11.000 dollari

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