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La Stampa

Il Vino? Me lo faccio da solo ... Poche bottiglie, solo per gli amici ma con etichetta personalizzata... Adesso qualcuno dirà che Massimo D’Alema ha solo passioni costose, dalla barca alle scarpe inglesi, all’ultimo acquisto, un vigneto in Umbria, a Orticoli, in provincia di Terni. Ma non importa. Perché a sostenere questa vena enologica dell’ex ministro degli Esteri sono in tanti, vip che come lui hanno ceduto al fascino del “vino fai da te”, magari con un’etichetta personalizzata da regalare ad amici e parenti o da bere alle cene. Un modo per regalarsi un blasone.

D’Alema come Albano, insomma. E se il cantante ha chiamato il suo vino “Felicità”, come chiamerà il suo rosso D’Alema? Nell’attesa di saperlo non c’è altro da fare che prendere atto della follia enologica che ha colpito attori, cantanti, manager, stilisti. Tutti con soldi da investire e che hanno preso sul serio le indicazioni di Coldiretti, secondo cui il vino sarebbe un investimento redditizio in un periodo di crisi. E infatti 40 società quotate in Borsa nel settore vino nel mondo che compongono l’indice Mediobanca del settore sono salite del 60% rispetto alle Borse, che scendono del 17%.

Così caccia alla vigna, impresa non facile visto che sono pochi gli appezzamenti disponibili. E sempre di più lottizzati da “very important person”.
Particolarmente affascinati dal tema “vino” i musicisti. Claudia Mori e Adriano Celentano hanno acquistato un podere vicino a Radda, in Chianti. Ron ha investito in vigna producendo un rosso e un bianco nell’Oltrepò Pavese con l’etichetta “Fracent’anni”. Gianna Nannini regala il suo “Baccano”. Lucio Dalla imbottiglia vino dal nome suggestivo: “Stronzetto dell’Etna”. Bianco e rosso dalle vigne intorno alla sua casa di Milo, nel Catanese.

E non potevano essere immuni dal vino “custom made” i due personaggi mediatici per eccellenza: i Beckham. Così, in occasione del 34° compleanno della moglie Victoria, David le ha regalato un vigneto in California, nella Napa Valley. Meglio esagerare. Il vino prodotto? “Chateau Posh”, naturalmente.

Ma i coniugi Beckham non sono le sole star che hanno ceduto al fascino di Bacco. Sting ha una riserva in Toscana, Johnny Depp numerosi filari in Francia, Gerard Depardieu ha una tenuta nella Loira (la sua Cuvée Cyrano del ’90), ma anche in Spagna, Marocco e Argentina. Mentre la sua ex, Carole Bouquet, ha legato il suo nome al Passito di Pantelleria. Mick Hucknall dei Simply Red produce nero d’Avola. E poi c’è la star delle luci rosse Savanna Samson, che tre anni fa si è classificata 90ª nella graduatoria annuale dei migliori vini con il suo “Sogno” dall’etichetta vietata ai minori.

Tornando in Italia, non c’è che l’imbarazzo della scelta: Milo Manara ha una vigna a Sant’Ambrogio di Valpolicella, per lui bottiglie di Amarone con etichette sensuali. Stefania Sandrelli con Giovanni Soldati, nella fattoria Villa Nano sulle colline senesi, hanno puntato sul Chianti docg “Acino d’uva”. Lina Wertmüller è socia dall’anno di fondazione, il 1979, dell’azienda agricola di Rodendo Saiano, a Brescia in Franciacorta.
Nel mondo dello sport troviamo il campione di apnea Gianluca Genoni, che nell’Oltrepò produce vino biologico. L’ex patron della Lazio, Sergio Cragnotti, produce bottiglie pregiate di Nobile di Montepulciano. Ma la lista è lunga: Paolo Rossi (in Val d’Ambra, tra le colline aretine, ha iniziato a produrre il “Borgo Cennina”), Francesco Moser (oltre 100 mila bottiglie), Jean Alesi, (nel suo Chateau de Segreis produce un Côte du Rhone dal nome “Clos de l’Hermitage”), Jarno Trulli. Carlo Liedholm, il figlio del calciatore-allenatore Nils, si occupa dell’azienda rilevata dal padre, nel Monferrato.

Neanche la moda è immune dal contagio. Ottavio Missoni ha vigneti nelle Langhe e in Sicilia. Roberto Cavalli, insieme al figlio Tommaso, ha firmato Cavalli Selection e Cavalli Collection, bottiglie deluxe di vino toscano dal look inconfondibile. Giocano in casa, in Toscana, i Ferragamo, nell’ex tenuta di Amedeo d’Aosta, il Borro. Renzo Rosso (Diesel) è a Marostica, vicino Vicenza.

E sulla scia dei vip stanno per arrivare in vigna anche i comuni mortali. Fiutato l’affare, le aziende agricole hanno iniziato a offrire in affitto (o “in adozione”) porzioni di vigna, dove produrre vino secondo i gusti del consumatore sotto la guida di un wine consultant. E poi ognuno si sbizzarrirà con l’etichetta. I costi per diventare produttori non sono stratosferici. Con circa 500 euro ci si aggiudica un appezzamento di 120 metri quadrati di vigna che consente di ottenere 120 bottiglie all’anno. Insomma, un’ottima annata. Non solo vip.

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