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La Stampa

Il Chianti divorzia e il Brunello rialza la testa ... Da oggi a domenica tutta le nuove annate dei grandi di Toscana... Segnali positivi dai mercati internazionali per il 2010, e tanta qualità nelle annate dei grandi di Toscana che stanno per entrare in commercio. E non manca qualche importante novità, come nel Chianti Classico (che esordisce il 17 e il 18 alla stazione Leopolda di Firenze), dove un divorzio enologico porterà a produrre solo il vino del Gallo Nero e non più gli altri tipi di Chianti. Qui la vocazione all’export rimane fondamentale: al top del mercato ci sono gli Stati Uniti (28% della produzione), seguiti dall’Italia (26%), al terzo posto la Germania, che passa dal 10% al 12%, poi Gran Bretagna, Svizzera, Canada, Giappone e Russia. Ma, nel giorno degli innamorati, sarà il Nobile di Montepulciano ad aprire le danze: da oggi al 18 febbraio, nella terra del Poliziano, saranno svelate le nuove annate in commercio, il 2007 e la Riserva 2006, entrambe a 5 stelle, in attesa del rating per la vendemmia 2009. Anche qui l’export gioca un ruolo insostituibile, con il 68% dei 10,5 milioni di bottiglie, tra Nobile e Rosso, che partono con la Germania (28%) e la Svizzera (26%) come mete prodilette, e tanti Paesi nordici in crescita guidati dalla Gran Bretagna. E tra quelli che apprezzano di più i vini di Montepulciano c’è anche il Brasile, come testimonia l’esperienza di Tenuta Valdipiatta, una delle cantine-simbolo del territorio, per cui il Paese sudamericano è il primo mercato di riferimento, capace da solo di assorbire il 30% dell’export. A chiudere il sipario delle “Anteprime” di Toscana sarà Montalcino. Dalla terra del Brunello arrivano segnali positivi per il 2010, come spiega Castello Banfi, l’azienda che di fatto ha proiettato nel mondo il Brunello di Montalcino così come Biondi Santi ne ha segnato la storia. Dopo un 2009 difficile, i mercati si sono assestati e il fenomeno della ricostituzione delle scorte ha interessato in misura rilevante tutte le maggiori piazze internazionali. “Abbiamo a che fare ancora con un quadro fatto di luci e di ombre - spiega Enrico Viglierchio direttore generale di Castello Banfi - ma quello che sembra un dato abbastanza certo è che il marchio Montalcino esce dal difficile 2009 in modo egregio. Al di là delle tensioni sui prezzi e qualche problema di eccedenza, i trader internazionali hanno continuato a richiedere il Brunello”.

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