La Stampa

Storia di una vigna eroica ... Si abbronza al mare delle 5 Terre l’uva dello Sciacchetrà... Attenti alle pantere grigie in viticoltura. Gente che dopo una vita a far altro va in pensione e si mette a produrre vino. Il professor Bartolomeo Lercari, classe 1950, ha insegnato floricoltura all’Università di Pisa e Milano: fisiologo vegetale, specializzato in fotomorfogenesi. “In sostanza studiavo le necessità di luce delle piante e loro abbronzatura”. Abbronzatura? “Certo ogni vegetale adatta la propria forma alla luce. La vite, per esempio, più sole prende meglio è”. Durante un seminario conobbe Lise Bertram, ricercatrice danese. Insieme hanno ridato vita al podere del padre di lui. Ercole ha 90 anni, è ancora in gamba e ha insegnato alla nuora venuta da Nord a rifare i muretti a secco per tenere su le vigne. I muretti? Sì, questa storia di eroica viticoltura, si racconta a Vernazza, una delle Cinque Terre dove, grazie al Parco vivono un piccolo rinascimento enologico. L’azienda agricola Cheo (è il diminutivo di Bartolomeo) ha 15 mila metri quadri di vigne e 2000 mila di ulivi. La macchia mediterannea aveva invaso i terrazzamenti: mesi di lavoro a colpi di machete, come nelle giungla. Una piccola ruspa è stata calata dal cielo con un elicottero. Recuperati i vecchi ceppi di vitigni Bosco e Piccabù. Altri di Vermentino. Circa 6000 bottiglie in tutto. Il bianco Cinque Terre battezzato “Cioè”, dal soprannone di un vecchio contadino. Sciacchetrà (25 euro per 266 bottiglie) che nasce da uve passite: ambrato di sole, cioè abbronzato.

In cantina: 6500 bottiglie. Azienda agricola: 15 mila metri quadri di vigne e ulivi a Vernazza.

Altezza sul mare terrazzamenti. Tra i 30 e 100 metri a circa 80 metri dalle onde.