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La Stampa

Basta voti al vino, meglio i giudizi ... La nuova guida di Slow Food “premia” l’intera cultura del bere: dai filari alle cantine... I criteri. Censite 1850 aziende italiane: oltre alle caratteristiche organolettiche c’è anche il rapporto qualità-prezzo... Una sezione speciale è dedicata alle “bottiglie quotidiane”: massimo 10 euro, ma ottimi bouquet... Basta pagelle, ma la Gelmini non c’entra. Il mondo del vino italiano da ieri è sottoposto a un nuovo esame. Senza voti, ma con giudizi complessivi sul ciclo scolastico (leggi annate) e non solo sulle interrogazioni (leggi degustazioni). La nuova enocritica è firmata Slow Food dopo il divorzio editoriale dal Gambero Rosso. Al gruppo romano sono rimasti in dote i famosi “Tre bicchieri” che in 24 edizioni della “Guida vini d’Italia” hanno contribuito a costruire il mito non solo nazionale di molte etichette. A Bra, dopo oltre un anno di meditazioni e dibattiti non solo interni, Carlo Petrini e Gigi Piumatti e gli altri “enoprofessori” hanno deciso un approccio meno nozionistico. Addio classifiche e simboli vari che punteggiano le altre guide, il giudizio si fa più complessivo e raccontato. Eccola dunque la nuova Slow Wine. “La valutazione che più ci piace è quella che prende in considerazione la cantina nella sua interezza e non degustando un singolo vino. Non ci siamo sottratti alle degustazioni ma le abbiamo integrate con visite nelle cantine e tra i vigneti” spiegano Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedonoi che hanno coordinato il lavoro di oltre duecento esperti. Slow Wine contiene tre simboli per altrettante possibili chiavi di lettura aziendali: la Chiocciola (storico emblema di Slow Food), è il marchio assegnato a una cantina che piace in modo speciale per come interpreta valori (organolettici, territoriali, ambientali e identitari) in sintonia con le idee guida del movimento Slow Food; la Bottiglia, simbolo assegnato alle aziende che esprimono una qualità media; la Moneta, a chi non perde di vista il rapporto tra la qualità e il prezzo. Il colore marrone segnala i vini Slow: bottiglie che, oltre a una qualità organolettica eccellente, riescono a condensare nel bicchiere caratteri legati a territorio, storia e ambiente. I “grandi vini” (segnalati in giallo) sono le migliori bottiglie sotto il profilo organolettico e i “vini quotidiani” (azzurri) sono quelli che costano fino a un massimo di 10 euro in enoteca, mantenendo una buona qualità. Con questi criteri spuntano accanto ai nomi conclamati le nuove realtà. “Qualcosa sta cambiando nel mondo della critica enologica” ha commentato su Internet il vignaiolo Luca Ferraro della piccola cantina Bele Casel, che produce la docg Asolo Prosecco. Moltissime le recensioni di aziende del Sud. L’anteprima dei giudizi è stata pubblicata ieri sul sito www.slowine.it. Era molto attesa dagli enoappassionati e non mancheranno i commenti o le sorprese. I numeri dell’opera editoriale, che sarà in vendita a 24 euro nelle librerie, raccontano di 2.100 cantine visitate e 1.850 raccontate, 21.000 vini degustati dei quali 8.400 recensiti. Inoltre 56 carte geografiche condurranno il lettore alla scoperta del vigneto Italia. La guida sarà presentata mercoledì 20 a Torino al PalaIsozaki il giorno che precede l’apertura del Salone del gusto - Terra Madre. Nel pomeriggio grande degustazione dei vini delle 160 aziende segnalate con la Chiocciola nella suggestiva cornice della Reggia di Venaria.

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