La Stampa

Vendemmia anticipata a Ferragosto. Previsti aumenti di rese e prezzi ... L’estate del Moscato... È ancora presto per dire, ma in Piemonte si annuncia una vendemmia in forte anticipo. I grappoli maturano in fretta tra i filari in questo scorcio di estate calda e soleggiata. L’uva è bella, sana. I vignaioli del Moscato saranno i primi. Si preparano a staccare già dopo il Ferragosto. Forbicioni alla mano, scenderanno in quei diecimila ettari di vigneti, fotografia di un’isola felice dell’agricoltura piemontese. Garantiscono ancora un reddito dignitoso (attorno ai 10 mila euro a ettaro), invidia dei barberisti che spuntano pochi centesimi al chilo. Prima d’iniziar la vendemmia, moscatisti e Case spumantiere cercheranno d’accordarsi su prezzi e rese delle uve. È la paritetica, un rito che si rinnova ogni estate da più di trent’anni. Non senza litigi e tribolazioni. Anche quest’anno gli agricoli e gli industriali sono ai ferri corti. Colpa di una querela presentata da Assomoscato, l’industria minaccia di non sedersi al tavolo delle trattative. Han già disertato la prima paritetica convocata dall’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto. Tenterà lui una mediazione per placare i malumori. I presupposti per smettere di litigare e allearsi ci sono tutti. Il mondo impazzisce per il Moscato. Il tappo raso d’Asti ha raggiunto i 20 milioni di tappi saltati nel 2010, un più 45%. Le bollicine di Asti spumante spuntano qualche bottiglia in più e arrivano a 74 milioni. La richiesta cresce anche nel primo semestre del 2011, le scorte si esauriscono. Occorre ripristinarle. I vignaioli sono disposti a concedere un lieve aumento delle rese in vigna, pur salvaguardando la qualità. L’anno scorso erano 105 quintali a ettaro. Chiedono in cambio un ritocco verso l’alto dei prezzi. L’accordo 2010 fissava il valore delle uve a 9,65 euro a miria. Ora si vorrebbe almeno un adeguamento all’Istat. L’assessore Sacchetto convocherà un’altra paritetica in settimana. Vorrebbe chiudere l’accordo entro il 10 agosto.