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La Stampa

L’allarme di Coldiretti … Vendemmia, incubo grandine “A rischio il lavoro di tutto l’anno” ... “Dopo il grande caldo, con l’arrivo improvviso del maltempo e la caduta di grandine è allarme per la vendemmia in corso nelle regioni del Nord dove è iniziata in anticipo anche di due settimane per effetto dell’andamento climatico”. È quanto afferma la Coldiretti in un comunicato che commenta le previsioni meteo, che vedono l’arrivo di precipitazioni a carattere di rovescio o temporale anche di forte intensità, accompagnate da grandinate. Un vero e proprio incubo per i viticoltori italiani. “La grandine - sottolinea - è il pericolo più temuto dai viticoltori in questa fase stagionale perché la caduta dei chicchi, a seconda delle dimensioni e dell’intensità, può provocare l’intera distruzione del raccolto e danneggiare i grappoli favorendo lo sviluppo di malattie che vanificano il lavoro dl un intero anno nel vigneto”. Quest’ultimo scampolo di stagione, tra l’altro, rischia di mandare all’aria una vendemmia che nelle premesse può dare grandi soddisfazioni ai coltivatori italiani impegnati nei vigneti. Ancora Coldiretti: “Fino ad ora le condizioni delle uve sono in generale molto buone per effetto del caldo in primavera e dell’estate che ha garantito un’ideale alternanza fra temperature nella fase di maturazione, anche se molto dipenderà dai prossimi giorni”. Nel Nord del paese la raccolta è già cominciata con un anticipo che in alcune zone ha raggiunto le due settimane. “La vendemmia - continua l’associazione degli agricoltori - in Italia è iniziata lo scorso 5 agosto per le uve bianche del Franciacorta destinate alla produzione dell’omonimo spumante e se nel Nord l’anticipo della raccolta arriva a due settimane, nelle regioni del centro Italia la vendemmia è anticipata in media di una settimana mentre nel Mezzogiorno è più o meno nella norma”. Occhi puntati al cielo, insomma, senza dimenticare debiti scongiuri. Perché se la minaccia della grandine non si concretizzasse “prevediamo una produzione contenuta dal punto di vista quantitativo ma buona da quello qualitativo, con il 60 per cento della produzione nazionale destinata a vini di qualità con ben 511 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (332 vini Doc, 60 Docg e 119 Igt)”. Dopo la crisi dei debiti sovrani e quella delle banche, l’economia del vino italiana non ha insomma nessun bisogno che arrivi la grandine a compromettere la stagione.

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