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La Stampa

Il contrappasso del vignaiolo ... Come pena del contrappasso, neppure Dante avrebbe saputo inventare di meglio. Uno dei più noti produttori di vino in terra di Langa, pizzicato dall’etilometro dei carabinieri mentre rientrava da una degustazione, ha scelto di scontare la condanna tenendo sei lezioni ai colleghi vignaioli su come vendere vino in giro per il mondo e migliorare l’appeal del Barbaresco. Il tutto tra le bottiglie della Bottega comunale del vino, a Neive. Protagonista dell’insolita vicenda è Giorgio Rivetti, enologo e titolare con i fratelli della Spinetta, una tra le più rinomate cantine piemontesi che diversifica la sua produzione tra Castagnole Lanze, Grinzane Cavour e Terricciola, in Toscana, e recentemente ha messo le mani anche sulla storica casa spumantiera Contratto di Canelli. L’infrazione risale al 2009: Rivetti stava tornando da una cena di lavoro al Combal.Zero, il ristorante di Davide Scabin a Rivoli. “Quando ho visto i carabinieri - ricorda - non mi sono preoccupato più di tanto. Ero perfettamente sobrio, anche se avevo passato la serata a far degustare i miei vini”. Ma l’etilometro è inflessibile: con 0,60 di tasso alcolemico nel sangue (il limite è 0,50), è scattato il blocco del veicolo, la sospensione della patente ed è stato avviato il processo per guida in stato di ebbrezza. Tre anni dopo, alla fine dell’iter il Tribunale di Alba ha sostituito la condanna con 34 ore di lavoro di pubblica utilità. “Tra i comuni convenzionati - dice il produttore - c’era anche Neive, dove abbiamo alcuni tra i nostri migliori vigneti, e la scelta è stata automatica”. Il sindaco Luigi Ferro, quando ha letto il nome del “condannato”, ha preso l’occasione al volo: “Ho proposto a Rivetti di mettere a disposizione l’esperienza di winemaker conosciute in tutto il mondo per dare qualche consiglio ai nostri produttori più piccoli”. Detto, fatto: nelle scorse settimane, Rivetti ha tenuto sei lezioni di marketing del vino, di fronte a una platea decisamente interessata. “E stato paradossale, ma utile e divertente - dice.- La collaborazione con il sindaco continuerà, anche senza l’intervento del giudice”. E l’etilometro? “Per fortuna, non mi hanno più fermato. Siamo professionisti, mica ragazzini che escono dalla discoteca. Non possono chiederci di fare una degustazione fingendo di bere i nostri vini”.

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