La Svizzera è conosciuta per il suo essere super partes, storicamente neutra, un Paese che non si sbilancia nelle questioni internazionali. Ma, per quanto riguarda il vino, il popolo elvetico sembra essere ben disposto a prendere le parti dell’Italia: il Belpaese, nei numeri di Confagricoltura, è infatti leader nell’export di succo di Bacco in Svizzera, che rappresenta il quarto mercato per il made in Italy. Sul mercato enoico svizzero, infatti, il 20% dei bianchi e il 44% dei rossi arrivano dall’Italia, e se si guarda alle bollicine più conosciute e amate, quelle del Prosecco, l’importazione è cresciuto addirittura del 90%. E proprio nel Paese, Confagricoltura ha inaugurato oggi, a Zurigo, per le iniziative di Confagri Promotion (Ocm Vino), degli incontri professionali mirati con operatori dei cantoni svizzeri tedeschi per far conoscere le produzioni di cantine provenienti dal Piemonte, Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Campania. Appassionati dell’Italia e dell’enoturismo, gli svizzeri sono al quarto posto nella classifica mondiale per consumi medi pro capite, in un mercato in salute che non conosce crisi, con una produzione interna insufficiente, tanto che il 60% del vino è importato. I consumatori, precisa ancora la confederazione agricola, apprezzano le nostre etichette, sono orientati verso le nostre produzioni di alto livello e i prezzi medi d’importazione (dati 2018) sono 6 franchi svizzeri (5,29 euro) per i bianchi, 8,10 (7,14 euro) per i rossi e 10,70 (9,44 euro) per le bollicine. La grande attenzione all’ambiente e agli aspetti ecologici traina il mercato dei vini biologici, che è in forte crescita.
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