L’aiuto arriva dallo spazio, ed è ancora una volta quello dell’Agenzia Spaziale Europea. Che, dopo aver finanziato e supportato il progetto di monitoraggio delle vigne insieme all’azienda Ticinum Aerospace, una spin-off accademica dell’Università degli Studi di Pavia, per costruire modelli matematici - sfruttando sensori satellitari e terrestri - capaci di prevedere la qualità di un’annata ancor prima che le uve siano in cantina, adesso si mette al servizio del wine lover. In particolar modo dell’appassionato di alto livello, che vive lontano dai migliori cru del mondo, quelli di Bordeaux, Burgundy, Bolgheri, Barolo, Barbaresco e Brunello di Montalcino.
Il progetto si chiama Saturnalia e, sempre attraverso la tecnologia dell’Agenzia Spaziale Europea, ha mappato 260 vigneti, ricostruendoli in 3D. Rendendoli così visitabili anche da casa, per scoprire da dove arriva il vino che stiamo bevendo, e che legame c’è con la terra da cui nasce.
Una mappatura, che si arricchirà un mese dopo l’altro di nuove aziende e nuove parcelle, con ogni sorta di informazione olografica, dall’altura, al suolo al territorio. E che, insieme agli altri strumenti di Saturnalia, start-up sviluppata sempre da Ticinum Aerospace, si propone come strumento efficace per collezionisti e amanti dei fine wine per avere accesso a voti, rapporti sulle vendemmie, mappe dinamiche, ovviamente, aggiornamenti e previsioni sui prezzi. Tutto, o quasi, grazie alla tecnologia di satelliti e sensori terrestri al servizio del mondo del vino.
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