La tecnologia Nasa per identificare il virus GLRaV-3, che attacca la vite e causa il cosiddetto “accartocciamento fogliare”, prima che sia troppo tardi, permettendo così ai vignaioli di intervenire per tempo. Il virus, infatti, abitualmente si identifica solo attraverso analisi sul campo delle singole piante, cui seguono dei test molecolari, che spesso allungano i tempi in maniera fatale, non permettendo di intervenire in tempo per scongiurare l’insorgenza del virus. Solo negli Stati Uniti, il GLRaV-3 fa ogni anno 3 miliardi di dollari di danni, tra raccolti persi e piante da sostituire.
La tecnologia Nasa, utilizzata in California dai ricercatori della Cornell University, del California Institute of Technology, della San Diego State University e della University of California, invece, ha utilizzato immagini a infrarossi provenienti da un aereo per vedere quali viti mostravano sintomi, consentendo ai vignaioli di intervenire per tempo: il virus ha un periodo di latenza in cui le viti sono infette ma non mostrano sintomi visibili, facendone un esempio perfetto per capire le potenzialità della spettroscopia in questo campo. I risultati dello studio, portato avanti su 317 ettari vitati, tra il 2020 e il 2021, presentati sulle pagine del magazine “Phytopathology”, in un articolo intitolato “Scalable early Detection of Gravine Virus Infection with Airborne Imaging Spectroscopy”, sono incoraggianti: i modelli sono stati in grado di distinguere tra viti non infette e infette con una risoluzione compresa tra 1 e 5 metri, mostrando un’accuratezza dell’85%.
“Abbiamo scoperto che la spettroscopia con imaging aereo ed il machine learning possono essere utilizzati per sviluppare modelli che identificano efficacemente il segnale spettroscopico del virus GLRaV-3 nelle viti attraverso varie risoluzioni spaziali, indipendentemente dalla manifestazione dei sintomi visibili”, hanno scritto gli scienziati, concludendo che “l’obiettivo del nostro lavoro non è quello di sostituire le strategie di ricerca sul campo o i test molecolari esistenti, ma piuttosto di distribuire queste risorse in modo più strategico”.
Focus - Il virus GLRaV-3
L’accartocciamento fogliare è una malattia a diffusione mondiale segnalata in tutti gli areali di coltivazione della vite. I sintomi consistono nel caratteristico arrotolamento dei margini fogliari verso il basso, e se nelle varietà a bacca rossa i grappoli restano pallidi, sono di dimensioni ridotte, possono presentare anomalie nell’intensità della colorazione, non maturano e non raggiungono un contenuto zuccherino adeguato, in quelle a bacca bianca i sintomi sono meno evidenti. I danni subiti dalla pianta vanno da una lenta ripresa vegetativa allo sviluppo ridotto della parte aerea e dell’apparato radicale, dai ritardi nell’accrescimento dei germogli e nella fioritura ad una “disaffinità” d’innesto per cui una insufficiente saldatura nel punto d’innesto può portare alla morte della pianta. L’accartocciamento fogliare può anche influenzare negativamente alcuni fattori come gli zuccheri, l’acidità e il contenuto di antociani, e l’alterata distribuzione del potassio nella pianta determina un accumulo nei frutti con ripercussioni negative sulla vinificazione, in particolare nei rossi, che possono mostrare difetti di gusto e olfatto.
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