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VINO E TERRITORIO

La vendemmia del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg: -15% in volume

Il Consorzio: “il 2023 è stato difficile da gestire, ma le uve in cantina ed i mosti hanno una qualità oltre le aspettative, e questo ci dà fiducia”

Come da attese, la quantità non è abbondante, con un -15% di uve finite in cantina, tra le colline Unesco e le Rive del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Ma tutto sommato non è un dramma, per una denominazione che, nel 2022, ha messo sul mercato 104 milioni di bottiglie, per un valore di 634 milioni di euro, e che dal cuore storico dove è nato il Prosecco che ha conquistato il mondo, guarda con fiducia alla bontà dei vini dell’annata 2023. Così annuncia il Consorzio, guidato da Elvira Bortolomiol, alla fine di una vendemmia chiusa da pochi giorni nella Denominazione.
“In cantina c’è ottimismo nonostante le sfide che hanno impegnato i viticoltori nell’anno: l’appuntamento con la raccolta quest’anno è stato più complesso rispetto alle annate precedenti, soprattutto per ragioni metereologiche, ciononostante la qualità delle uve conferite è sopra alle aspettative e questo alimenta la fiducia per un’annata che confermerà il livello qualitativo a cui ormai i consumatori sono abituati” spiega il Consorzio.

Come detto, diminuisce del 15% la quantità di uva raccolta. Questa la ripercussione più evidente dell’annata. “Ma grazie ai monitoraggi sempre più precisi nei giorni precedenti alla raccolta l’uva arrivata in cantina ha il corretto equilibrio tra acidità e indice Babo: la gradazione alcolica delle uve varia a seconda della zona di raccolta, in media si attesta intorno ai 13.9 gradi babo; per l’acidità in tutta la denominazione si assesta intorno a 7 grammi per litro, garantendo così l’equilibrio necessario a versare nei calici spumanti freschi e di carattere”. Ancora, spiega il Consorzio, dai primi assaggi dei mosti si riporta una buona acidità malica e un quadro aromatico di altrettanta intensità dai vigneti di Valdobbidene. Spostandosi verso il centro della denominazione si registra un’ottima finezza, una buona intensità olfattiva e in generale armonia gustativa. “Ancora una volta, nonostante l’andamento climatico non sia in linea con i valori medi per alcuni parametri - spiega il Consorzio - il territorio ha dimostrato una grande vocazione per la varietà Glera e quest’ultima un grande adattamento ad esso”. Guardando più in dettaglio all’andamento dell’annata 2023, si sono alternati periodi siccitosi, concentrati principalmente nei primi mesi 2023, a periodi molto piovosi da maggio per tutta l’estate. Inoltre, non sono mancati eventi grandinigeni importanti che hanno interessato in particolare la parte più occidentale della denominazione. Infatti, nella seconda metà di luglio, quando il vigneto si stava avviando all’inizio della maturazione, le grandinate del 24 e 25 luglio hanno interrotto il processo e ci sono volute due settimane, sia alla vite sia al viticoltore, per riorganizzarsi. Fortunatamente, a seguito della grandine, il clima è tornato adeguato alle necessità di sviluppo delle piante che hanno generato nuova vegetazione utile per riprendere i processi di maturazione. In questo contesto di complessità generale, si sottolinea che la buona fertilità della pianta, ha contribuito a proteggere i grappoli, l’abbondante apparato fogliare è stato utile contro la grandine e contro il caldo eccessivo.
Questo almeno, il quadro di insieme di una Denominazione, tutelata dal Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, che sovrintende un territorio di produzione che comprende 15 Comuni (Conegliano, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Susegana, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Follina, Miane, Vidor e Valdobbiadene) e raggruppa 209 case spumantistiche, 431 vinificatori e 3.351 famiglie di viticoltori impegnati nella produzione di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.

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