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La Verità

Syrah, la luce della Sicilia racchiusa in una bottiglia … Sosteneva il mio maestro, l’immenso e ineguagliato Giacomo Tachis, che ciò che rende unici i vini italiani e in potenza li fa i migliori del mondo sono due doni della natura: la luce e il mare. Poi si può discutere della prevalenza dei vitigni autoctoni, delle attenzioni colturali e delle tecniche di vinificazione, ma quelle due condizioni pedoclimatiche - per dirla come quelli che ragionano di vino capendone poco, ma ricevendone molto soprattutto se si autoproclamano influencer e le aziende abboccano - che nessun laboratorio, né alcuna moda, ivi compreso il biodinamico, può replicare sono il vero vantaggio competitivo del vino italiano. Ho perciò accolto con gioia e rispetto questa nuova etichetta che i due fratelli d’intelletto e passione delle vigne siciliane Alberto e Diego Cusumano hanno realizzato come “progetto della luce” di Trinacria. In effetti ci hanno lavorato molto nella tenuta di San Giacomo di Butera, dove la terra pare calce tanto è bianca e che finora è stata definita zona benedetta per il Nero d’Avola, per esaltare la luce. Hanno chiamato un premio Oscar come Vittorio Storaro e poi fotografi da tutto il mondo per catturare quella luce e degli scatti ne hanno fatto asta benefica che ha raccolto 8.000 euro donati al Nino Negri, perché la luce è vita. Quella luce hanno “condensato” nel loro Syrah. Rivelo la mia passione per questo vitigno ancora misterioso, che 'sa di balsami e di pepe, che pare Oriente fuso. In Sicilia ha trovato nuovo habitat e straordinario è il risultato di Cusumano se si tiene conto che oltre certe temperature il Syrah tende a “cuocersi”, così queste vigne stanno sopra i 500 metri di altitudine. Il risultato del progetto Fosnuri, questa l’etichetta del vino, partito nel 2019 è ora nel bicchiere. La vendemmia è settembrina, l’affinamento in legno, ma senza invadenze. Ha luce di rubino, all’olfatto è mora e mirto, alloro poi imponente il pepe e deliziosa la marasca, al palato è pieno senza essere invadente, ha tannino dolce e levigato, ma soprattutto ha eleganza d’armonia con un ritorno eterno sui toni balsamici e speziati. Un vino che è un raggio di luce per i sensi. Da cucina aromatizzata, pollo al curry, cus cus, agnello, carni in griglia, ma anche tonno o pasta con le sarde. Per me pane di semola, Syrah e cado piacentino e ... m’illumino di gusto.

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