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VINO, CULTURA E TERRITORI

La viticoltura eroica e di montagna si candida a diventare Patrimonio dell’Umantità Unesco

L’idea, rilanciata nel convegno “Vino eroico tra passato e futuro: il presente e la candidatura Unesco”, nei giorni scorsi, a Milano
CERVIM, PATRIMONIO UNESCO, VITICOLTURA EROICA, Italia
I vigneti eroici e storici salvaguardati dallo Stato

Prodotti in vigneti “estremi”, con un’altitudine superiore ai 500 metri sul livello del mare, in terreni con una pendenza superiore al 30%, con le vigne piantate su terrazze e gradoni, che caratterizzano una viticoltura per lo più di montagna, ma presente anche sulle piccole isole: è la carta di identità della viticoltura “eroica”, come definita dal Cervim (Centro di Ricerche Studi e Valorizzazione per la Viticultura Montana), che arricchisce e caratterizza tanti territori del vino italiano, dalla Valtellina a Pantelleria, e che si candida a diventare Patrimonio Unesco. Messaggio, rilanciato nei giorni scorsi, a Milano, nel convegno “Vino eroico tra passato e futuro: il presente e la candidatura Unesco”, promosso dallo stesso Cervim e da Ersaf (l’Ente Regionale per i servizi all’agricoltura e alle Foreste della Regione Lombardia). “È più che mai necessario mantenere e valorizzare i vigneti in zone estreme come l’arco alpino, caratterizzati da vitigni autoctoni: questi oltre ad essere fonte di reddito, producono vini di elevatissima qualità e dalle particolari caratteristiche organolettiche e rappresentano un segno concreto della biodiversità”, ha sottolineato il presidente Cervim, Roberto Gaudio.

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