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IL PROGETTO

“L’alcol è rischioso”: il Governo spagnolo punta ad arginare il fenomeno del consumo giovanile

Il Ministro della Sanità, Mónica García: “non esiste una giusta dose”. E intanto viene approvato un disegno di legge ad hoc
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Una giovane con un calice di vino (ph: master1305/Freepik)

“Non esiste una quantità di consumo di alcol che non sia rischiosa, così come una giusta dose, tanto meno per i minorenni. L’alcol è dannoso per la salute e per lo sviluppo neurologico dei nostri ragazzi”. Un giudizio netto, quello del Ministro della Sanità del Governo spagnolo, Mónica García, arrivato in occasione della presentazione delle misure per contrastare il consumo di alcol tra i minorenni, in un Paese, la Spagna, che rappresenta il terzo produttore mondiale di vino ed il secondo di birra nell’Unione Europea. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il disegno di legge che istituisce un quadro complessivo per tutelare la salute dei minori e promuovere il consumo responsabile di alcol nella società. Un progetto che si concentra, in primis, sui minori con l’obiettivo di prevenire il consumo di alcol, ritardarne l’inizio e ridurre gli episodi di “consumo intensivo” che hanno fatto accendere un campanello di allarme. Il testo, una volta raccolte le relazioni obbligatorie e superato l’iter dell’udienza pubblica, sarà approvato in via definitiva dal Governo e inviato al Congresso dei Deputati per l’iter parlamentare.Il responsabile della Sanità ha spiegato che la norma ha carattere statale. Tante le novità e le misure proposte, ad iniziare dai centri educativi e dagli spettacoli per minorenni dove sarà vietato il consumo di alcol (per tutti), ma anche l’adozione di misure di sensibilizzazione in ambito familiare, educativo e socio - sanitario e la regolamentazione della comunicazione e delle sponsorizzazioni.
Secondo un’indagine statale, l’alcol è la sostanza psicoattiva più consumata in Spagna tra gli studenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Nel 2023, il 75,9% ha dichiarato di averlo consumato almeno una volta nella vita, il 73,6% nell’ultimo anno ed il 56,6% nell’ultimo mese. L’età media di inizio del consumo appare precoce, sia per il consumo occasionale (14 anni sia negli uomini che nelle donne), sia per il consumo settimanale (15 anni). La percezione degli adolescenti riguardo alla facilità di acquistare bevande alcoliche è molto alta: il 93%, infatti, ritiene che sarebbe facile o molto facile procurarsi bevande alcoliche, nonostante una normativa ne vieti la vendita ai minorenni. Nella popolazione tra i 15 ed i 64 anni, il 64,5% ha dichiarato di aver consumato bevande alcoliche nell’ultimo mese, il 9% ha ammesso un consumo quotidiano (che appare più frequente con l’aumentare dell’età) in questo arco di tempo, con una tendenza comunque al ribasso. Nel 2022, in Spagna sono stati venduti 5.764 milioni di litri di bevande alcoliche, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate.
Andando nello specifico, tra le principali misure contenute nel disegno di legge, figurano quattro ambiti: familiare, educativo, socio-sanitario e urbanistico. Nel primo rientra l’attuazione di programmi per sensibilizzare le famiglie sui rischi dell’alcol e fornire loro strumenti per prevenirne il consumo da parte dei minori. In ambito educativo, i contenuti dedicati alla prevenzione del consumo di alcol avranno un ruolo centrale nella scuola a tutti livelli, ma anche nella formazione degli insegnanti. Tra le proposte presenti nel capitolo sanitario, c’è invece lo sviluppo di protocolli per rilevare il consumo di alcol nei minori, includere la documentazione del consumo di alcol nell’anamnesi, considerare il contesto familiare dei minori con problemi di dipendenza e promuovere attività di educazione sanitaria, oltre a facilitare l’accesso alle cure per coloro che presentano consumi problematici o dipendenza. Significative, inoltre, le novità in ambito urbanistico dove, per valutare l’adozione di limitazioni all’apertura o all’insediamento degli esercizi commerciali, le pubbliche amministrazioni possono tenere conto di aspetti come la densità o la concentrazione dei punti vendita di bevande; l’esistenza e la vicinanza di punti di vendita al dettaglio di bevande alcoliche presso centri educativi, centri di protezione sociale per minori o esercizi in cui si svolgono pubblici spettacoli o attività ricreative ed ai quali possono accedere i minori. Le forze di sicurezza, inoltre, potranno effettuare test dell’etilometro in luoghi e circostanze specifici in cui è vietato il consumo di alcol. Per quanto riguarda le sanzioni, la multa inflitta ai minori per aver commesso un’infrazione minore legata al consumo di alcol può essere sospesa in cambio della partecipazione a programmi di sensibilizzazione o riabilitazione a seconda dei casi.
Arriva anche una “stretta” per le vendite di alcolici, tanto in strada che nei distributori automatici che devono installare dei meccanismi ad hoc per impedire la vendita ai minori e non possono essere collocati su strade pubbliche, né in luoghi in cui è vietata la vendita o il consumo di bevande alcoliche. L’esposizione e l’accesso agli alcolici negli esercizi self-service dovrà essere limitata ad uno spazio specifico all’interno del locale stesso, separato dagli altri con prodotti specificatamente destinati ai minori.
Previste anche limitazioni alla pubblicità e alla comunicazione commerciale. Ad esempio, tra le misure pensate per tutelare i più giovani, c’è anche quella che non può essere utilizzata l’immagine o la voce di persone di età inferiore a 21 anni così come termini “ambigui” che potrebbero facilmente confondere i minori. Oltre al divieto nei luoghi in cui non è possibile consumare alcolici, la pubblicità non può essere affissa ovunque, ma consentita, limitatamente alla denominazione commerciale, alla ragione sociale ed ai marchi o simboli identificativi delle aziende produttrici, in un perimetro pari a 200 metri lineari dagli accessi alle aree frequentate dai minori.
Dunque un “pacchetto” di misure significative che vogliono arginare il fenomeno del consumo degli alcolici che, in Spagna, non è previsto per chi non ha compiuto 18 anni. Ma che sembrano non tenere conto, e questo a livello generale, della questione del consumo moderato (per chi ha l’età per consumare alcolici) nonostante tanti studi dichiarano che questo possa avere anche dei benefici per la salute.
In un editoriale del quotidiano “El País” si fa riferimento anche ad una misura che prevede “il divieto all’industria dell’alcol di promuovere i propri prodotti con l’etichetta che consiglia il “consumo responsabile””. Un argomento dunque controverso e che divide se consideriamo anche quanto “smuove”, economicamente ed a livello di occupazione, l’industria del vino spagnola, ma anche il turismo che, su tanti aspetti, si lega all’enogastronomia. Il vino in Spagna è anche storia e cultura ma, evidentemente, anche qui è sempre più difficile trovare un punto di incontro tra le necessarie misure “salutistiche” e un consumo moderato.

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